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12 agosto 1953: A Ravello le celebrazioni per il VII centenario della morte di Santa Chiara

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di SALVATORE AMATO

In occasione del settimo centenario della morte di santa Chiara (1253-1953), la città di Ravello rinsaldava l’antichissimo legame affettivo con la comunità monastica e con la devozione verso la “plantula sancti Francisci”, attraverso una serie di momenti altamente evocativi.

Le celebrazioni centenarie vennero aperte da un corso di esercizi spirituali per il popolo, tenuto nel duomo di Ravello, dal 22 al 29 marzo 1953, da padre Giuseppe Strappati, delegato dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali per le Monache Clarisse Urbaniste.

Contestualmente, i benefattori Raffaele e Ruggiero Di Giorgio donavano alla comunità monastica il simulacro ligneo del valore di 60.000 lire, realizzato dallo scultore Giuseppe Stuflesser di Ortisei. La statua venne benedetta nel Duomo di Ravello il 26 luglio dal parroco Francesco Camera e trasferita processionalmente al monastero, con la partecipazione del guardiano del Convento ravellese, padre Domenico Del Franco, e dagli alunni del Collegio Serafico.

Per interessamento della comunità conventuale di San Francesco, nei giorni 9, 10 e 11 agosto, presso la chiesa di Santa Chiara si tenne un triduo solenne predicato da padre Salvatore Bocchino, che “ha avuto grande concorso di popolo ed ha suscitato nei fedeli grande entusiasmo e devozione”.

Il 12 agosto, giorno della commemorazione, si tenne il solenne pontificale presieduto dall’arcivescovo di Amalfi, Angelo Rossini, animato dalla Schola Cantorum dei Chierici del Collegio Teologico dei Frati Minori Conventuali di Portici, che eseguiva la Messa: “Christus Rex admirabilis” a 2 voci del maestro Giovanni Battista Campdonico.

Nel pomeriggio si teneva la processione con la partecipazione dell’Arcivescovo Rossini, del Capitolo, dei religiosi e dei fratini del Collegio Serafico.

Al ritorno, il canto del Te Deum, la speciale benedizione apostolica, la benedizione eucaristica e il bacio delle reliquie concludevano la liturgia celebrativa.

La giornata terminava definitivamente con il cantico di Frate Sole del compositore francescano padre Domenico Stella.

redazione
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