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21 aprile, il Natale di Roma: la “Città eterna” compie 2778 anni

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di EMILIANO AMATO

Roma, la città eterna, compie oggi 2.778 anni. Secondo la leggenda, il 21 aprile del 753 a.C. fu Romolo a fondare, sul colle Palatino, la Città destinata a dare vita al più grande impero della storia, delimitando, dopo aver effettuato tutti i riti propiziatori connessi alla fondazione, con un solco i confini sacri di Roma.

Questa data, così importante da divenire il punto di partenza della cronologia romana venne fissata dall’astrologo Lucio Taruzio e la famosa locuzione “ab Urbe condita” cioè dalla fondazione della Città, divenne appunto la prassi comune per indicare gli anni.

Ma quando iniziarono i festeggiamenti? Sembra che il primo imperatore ad organizzare una celebrazione proprio in questa data fu Claudio nel 47, ottocento anni dopo la presunta nascita di Roma e dopo di lui furono molti i regnanti che si dedicarono, con più o meno enfasi, a questa ricorrenza.

Particolarmente fastosi dovettero essere i festeggiamenti per i mille anni della città, nel 248 sotto Filippo l’Arabo, come testimoniano alcune monete coniate appositamente per l’evento. Anche l’avvento del Cristianesimo all’inizio sembra non apportare sostanziali modifiche al rito, prevedendo sempre qualche attività in ricordo di questo fondamentale giorno, sebbene il passare dei secoli, la caduta dell’impero, l’arrivo di nuove genti portarono ad un totale abbandono della tradizione.

Con il Risorgimento e in seguito con i moti di indipendenza rivoluzionari, vennero recuperate alcune antiche festività, volte a rafforzare l’identità nazionale: sembra che un gruppo di indipendentisti, la sera del 21 aprile del 1849, si siano recati nel Foro per brindare ad una futura libertà, proprio come molti secoli prima aveva fatto lo stesso Romolo.

Ma sarà il Regime Fascista a riportare in auge il Natale di Roma e ad istituirlo non solo come festa nazionale, ma ad unificarla a quella dei lavoratori, abolendo di fatto il 1° maggio. Ovviamente l’intento non era di carattere culturale ma esclusivamente propagandistico e questo permise che, con la caduta del Regime, nel 1945, la festa fosse abolita in tutta Italia ad esclusione di Roma, che però per molti anni, vide passare quasi indifferente questa importante ricorrenza.

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