L’ultima esecuzione a Ravello dell’Orchestra Filarmonica di Benevento è della scorsa estate ma sul Belvedere di Villa Rufolo. Anche in quell’occasione, come le due precedenti all’auditorium “Oscar Niemeyer”, sono stati tanti e calorosi gli applausi per la giovane formazione sannita che, fresca dell’inaugurazione dell’undicesima stagione concertistica, si sta affermando sempre più nel panorama musicale italiano per coesione e compattezza e per l’energia e l’entusiasmo che dispensa a ogni concerto.
In questo penultimo appuntamento di “Ravello Concerti d’inverno” a dirigere i cinquanta elementi della formazione è stato Diego Ceretta, recentemente nominato direttore musicale dell’Orchestra Regionale Toscana.
Sul palco assieme all’orchestra il giovane e acclamato violoncellista Ettore Pagano protagonista assoluto della prima parte del programma nella quale ha eseguito la struggente Une larme per violoncello e archi di Rossini e dimostrato tutto il suo virtuosismo nel Concerto n.1 in la minore per violoncello e orchestra op.33 di Camille Saint-Saëns.
Richiamato dagli applausi del pubblico di Ravello, Pagano ha regalato due bis nei quali ha offerto pagine contemporanee scritte per lo strumento quali “Gramata cellam” del compositore lettone Pēteris Vasks e “Black Run” del violoncellista e compositore svedese Svante Henryson.
A chiudere il concerto l’esecuzione della Sinfonia n.7 in la maggiore op.92 di Beethoven.
Foto: Fondazione Ravello (Rosario Caramiello)