di EMILIANO AMATO
È uno di quei personaggi che ancora rappresenta Ravello, quella autentica, genuina, familiare. Parliamo di Annamaria Amato, che oggi ha spento le 90 candeline.
Una donna che non è solo una ravellese doc, ma una vera e propria istituzione per la comunità. Figlia del grande mastro Ciccio, ha sempre vissuto in armonia con le tradizioni locali e la fede che caratterizzano la sua famiglia, il suo paese, e il suo cuore.

Annamaria ha dedicato gran parte della sua vita sociale del paese diventando una figura centrale nel panorama popolare. Per anni ha coordinato il gruppo folk della Tarantella, facendo ballare generazioni di ravellesi. La sua passione e la sua abnegazione hanno portato, tra gli anni Settanta e Novanta del secolo scorso, i costumi tradizionali e le danze del paese ben oltre i confini locali, fino in Germania e in Sardegna.
Ma Annamaria non è solo uno di storia popolare: è anche una devota custode della fede. Seguendo l’antica tradizione della sua famiglia, che ha sempre avuto un legame profondo con il Convento di San Francesco e il Monastero di Santa Chiara, Annamaria ha trascorso una vita di dedizione e impegno verso la comunità religiosa. È sempre stata presente alle celebrazioni più sentite, come quelle di Sant’Antonio, San Francesco, del Beato Bonaventura da Potenza e di Santa Chiara. Sempre dietro al banco del pane benedetto, simbolo della sua devozione e generosità. Scene da piccolo mondo antico, in via d’estinzione oramai.

Nel corso degli anni ha mantenuto vive le usanze più antiche di Ravello, come quella del fantoccio e della patata della Quaresima, che ogni anno, nel Mercoledì delle Ceneri, espone orgogliosamente sul suo cancello di via Trinità. E il prossimo 5 marzo sarà ancora così. Una tradizione che ancora oggi racconta la storia di una Ravello che non dimentica le proprie radici.
Annamaria dal Signore ha ricevuto il dono della longevità: conserva, infatti, una vivacità e una lucidità che non l’hanno mutata, rendendola ancor più unica! La sua energia sembra non non aver limiti: fino a qulche tempo fa l’abbiamo vista portare autonomamente la spesa a casa e, se ha qualcosa da dire, lo fa con la chiarezza e la precisione che da sempre la contraddistinguono. Non si perde mai in giri di parole e non ha mai temuto di esprimere il suo pensiero con fermezza, come solo una donna di grande carattere può fare.

Oggi, per festeggiare questo traguardo straordinario, tutta la sua famiglia si è ritrovata presso l’abitazione di Via Trinità per celebrare un evento che è più di una semplice ricorrenza: è un tributo a una donna che ha saputo, e sa ancora, essere il cuore pulsante della sua famiglia. I suoi nipoti, insieme alle cognate, sono oggi accanto a lei per un momento di gioia che celebra non solo i 90 anni di Annamaria, ma una vita intera di amore, impegno e dedizione verso la famiglia e Ravello di cui è figlia orgogliosa.
Nel pensiero del nipote Attila è racchiuso tutto l’amore per lei: «Non so se in questo posto potranno mai nascere figli di una generazione degna come quella che sta appassendo sotto gli occhi ignavi di noi giovani impauriti di prenderci per mano lottando insieme nei confronti delle avversità della vita. Oggi credo che sia impossibile. Ma tu, fiore dei miei inverni, resti e resterai sempre luce possente nel buio delle nostre menti. Sarebbe bello non lasciarsi mai».
Da parte della redazione giornalistica del Quotidiano della Costiera, giungano i più sentiti auguri di lunga e prospera vita a questa meravigliosa donna, simbolo di una comunità che non smette mai di ricordare e celebrare chi ha saputo tramandare il passato con amore e passione, consegnandolo alle future generazioni. Auguri di cuore, Annamaria!