19.1 C
Amalfi

Vent’anni senza Don Pantaleone Amato. «Chi si ferma è perduto»

ultima modifica

Share post:

spot_imgspot_imgspot_img

di NICOLA AMATO

Ricorrono oggi venti anni dalla scomparsa di Mons. Pantaleone Amato avvenuta il 22 marzo del 2005, martedì santo.

Tanto si è scritto in questi anni e tanto si scriverà nei tempi a venire: Don Pantaleone ha lasciato un vuoto incolmabile   e  ancora oggi è una presenza ingombrante.

Mi piace ricordare alcuni episodi che hanno caratterizzato gli ultimi anni della vita del nostro amatissimo parroco.

Ne la “Voce del Santuario” del 1972, don Pantaleone scriveva: Un proverbio dice: Chi si ferma è perduto. La vita è nel movimento. Quanti lavori sono stati intrapresi, eppure il traguardo non è ancora raggiunto… Per tutto quanto c’è la Provvidenza che tutto vede e a tutto provvede.

Ma non sempre la Provvidenza vede e provvede…

Ne ‘La Voce del Santuario’ del 2004 Don Pantaleone ci ha appassionati con la querelle epistolare  intrapresa con la Soprintendenza ai Beni Culturali di Salerno per la restituzione alla Chiesa di Torello di un dipinto  del XVI secolo, olio su tavola,  raffigurante la Madonna con Bambino e Santi e una predella, olio su tavola, sempre del XVI secolo, raffigurante Santi Agostiniani.

Solo verso la fine di novembre la Soprintendenza, dopo copiosa corrispondenza, comunicò il proprio nulla osta al trasferimento delle opere, al momento conservati nel Duomo di Ravello, a condizione che venissero adottate adeguate misure di sicurezza e fossero  sistemate nella chiesa di provenienza che era quella di San Michele Arcangelo di Torello.

Don Pantaleone ottenuto questo primo importante risultato, lottando da solo e contro molti scettici, cercò di realizzare un museo parrocchiale. In una lettera datata 13 dicembre 2004, dopo aver già ricevuto il sostegno dell’Amministrazione comunale, chiese al Soprintendente l’autorizzazione a realizzare un museo all’interno del Santuario, ove verrebbero custoditi sia i dipinti della Chiesa di Torello, sia le altre opere ed arredi sacri ora custoditi dallo scrivente e provenienti da tutta la parrocchia.

La morte improvvisa e i tanti rinvii delle autorità culturali non hanno permesso che tale ultimo desiderio di Don Pantaleone si realizzasse. Negli ultimi giorni ripeteva continuamente che bisognava fare ogni sforzo per realizzare il museo, ma in caso contrario assicurarsi comunque  e che  i dipinti ritornassero alla Chiesa di Torello.

Ad oggi bisogna constatare  come tutto si sia fermato nonostante siano trascorsi oltre venti anni.

Un altro episodio è degno di menzione. Qualche anno prima di morire zio prete si reca  a far  visita alla sorella Anna ricoverata a Nettuno, in un ospedale sul litorale laziale. Nell’attesa della visita, accompagnato dal fratello Filippo fa visita al Santuario di Santa Maria Goretti che trova deserto.

Dopo aver pregato ai piedi della Santa e omaggiato le effigie dei Santi Cosma e Damiano, ivi custodite, con molta tristezza fa una confessione al fratello affermando di temere, dopo la sua morte,  una fine analoga  (il vuoto) anche nel Santuario e nelle Chiese di Ravello.

Zio prete era  abituato a vedere le sue chiese, sempre piene e frequentate, eppure, immaginando che la sua fine si stesse per avvicinare, pensò al suo Santuario per il quale tanto si era speso e all’oblio cui fosse destinato.

Oggi  vi è una società in movimento, che si interroga sul proprio ruolo di cristiani, che si incammina verso  diversità di ogni tipo  per le quali devono spalancarsi le porte della Chiesa, perchè: Ogni diversità ci ricorda sia il piano di Dio, sia la nostra intima essenza di cristiani (l’obbligo morale alla comunione con il fratello), la nostra identità teologale, imago Trinitatis. Per questo la diversità va valorizzata all’interno delle comunità come benedizione: è Dio che viene ancora in mezzo a noi per ricordarci chi siamo (Damiano Migliorini).

Se non siamo aperti al cambiamento, se alziamo muri verso il prossimo, se non facciamo nostre le riflessioni di Papa Francesco nell’Evangelii Gaudium, se non facciamo percepire alle persone diverse di essere amate e non giudicate, allora veramente si può affermare che chi si ferma è perduto!

E tutti gli sforzi e gli impegni profusi nei secoli di storia della Chiesa si dissolveranno nel nulla e le Chiese si svuoteranno.

In tal senso Don Pantaleone, oltre che sacerdote, per tanti era anche un fratello, un amico,   aperto alla diversità delle persone rendendosi loro disponibile ad ascoltarli e consigliarli. Ed era solito applicare gli insegnamenti evangelici di “chi è senza peccato che scagli la prima pietra” o “porgi l’altra guancia”!

Pochi giorni prima della risurrezione di Cristo, Don Pantaleone, illuminato da Dio, già  presagendo l’avvicinarsi al Padre celeste, aveva scritto il suo testamento spirituale nel messaggio pasquale che di lì a qualche giorno sarebbe stato distribuito ai suoi parrocchiani.

“La vita di tutti noi dovrebbe essere una corsa verso l’Assoluto… Sulla strada che ci porta a Dio è necessario correre, così potremo scoprire quanto sia vuota la vita senza Dio…… Chi si ferma è perduto; chi dispera di trovare Dio nella propria vita, oggi, domani o sempre, forse non lo troverà mai”.

Aveva scritto che  “ …la morte non è la fine di tutto”  perché chi crede in Gesù è meritevole della vita eterna.

La missione affidata a tutti  noi è quella di cercare Dio non nelle cose materiali di questa terra, che non fanno altro che allontanarci dal messaggio evangelico, ma correre sulla via del bene ed essere testimoni, perché Gesù è veramente risorto ed è il primo di una immensa folla di figli di Dio, pur nella loro diversità, per cui la morte non è la fine di tutto.

L’importante è che tutti ci sforziamo a rendere questo mondo sempre più bello e accogliente con la nostra fede, con la nostra umiltà e col nostro amore”.

redazione
http://www.quotidianocostiera.it
spot_imgspot_img

articoli correlati

Gravina, Spalletti e Buffon omaggiano il feretro di Papa Francesco

Questa mattina, intorno alle 11.00, il Presidente della FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio), Gabriele Gravina, il Commissario Tecnico...

Maiori, martedì 29 aprile Consiglio Comunale

È stata convocata una seduta ordinaria di prima convocazione del Consiglio Comunale di Maiori per martedì 29 aprile alle...

Maiori, mercato settimanale posticipato a sabato 26 aprile

Il Comune di Maiori comunica che, in occasione della festività nazionale del 25 aprile, il mercato settimanale non...

Ravello, camion sovraccarico rompe i freni e finisce contro il muro: sfiorata la tragedia sulla strada della disgrazia

di EMILIANO AMATO Attimi di paura questa mattina poco prima delle 8:45 a Ravello, lungo la ex Strada...