Si è svolto tra il 10 e l’11 giugno all’auditorium “Oscar Niemeyer” di Ravello il convegno dell’AIB (Associazione Italiana Biblioteche) sulla Convenzione di Faro che ha posto in luce la necessità di passare alla concreta declinazione del suo dettato.
Il Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali presieduto da Alfonso Andria ha affiancato la presidente Rosa Maiello e lo staff di AIB.
Dalle due intense giornate di lavoro, grazie al contributo di studiosi di riconosciuto prestigio e di autorevoli personalità istituzionali sono emersi contenuti e concreti spunti operativi: una sorta di decalogo che AIB porrà all’attenzione dei decisori locali suggerendo di non limitarsi a recepire lo spirito della Convenzione di Faro sul valore dell’eredità culturale per la società, ma di tradurlo in programmi e buone pratiche nei territori, rendendo protagonisti i cittadini e le Comunità di patrimonio.
L’intento, manifestato già nel titolo del Convegno, è di “intrecciare” tali attività con alcuni dei 17 punti dell’Agenda ONU 2030, al fine di costruire politiche di sviluppo sostenibile a base culturale anche cogliendo le opportunità del PNRR. Durante l’articolato intervento conclusivo Giampaolo D’Andrea, consigliere del ministro della Cultura Dario Franceschini, ha commentato e esaltato proprio tali obiettivi, nell’apprezzare vivamente il taglio del convegno e prefigurandone le significative ricadute che potrà produrre.