di EMILIANO AMATO
Non si arresta l’attività dei Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Amalfi nel contrasto al fenomeno dell’abusivismo in Costiera. Questa mattina i militari hanno eseguito controlli a un cantiere edile aperto nel Comune di Furore, prospiciente la strada rotabile.

Rilevati lavori di sbancamento della roccia in assenza di qualsivoglia titolo autorizzativo, al fine di ampliare l’accesso alla proprietà. I lavori, svolti in economia dallo stesso proprietario, un residente, hanno visto la distruzione di circa cinque metri cubi di roccia. L’area p stata sottoposta a sequestro e il proprietario denunciato alla competente autorità giudiziaria per reati ambientali.
Commettere un abuso edilizio in Costiera Amalfitana oggi: un’operazione ad alto rischio
Commettere un abuso edilizio oggi nella Costiera Amalfitana non è solo una violazione della legge, ma una mossa che può rivelarsi molto costosa e dannosa. Senza più condoni, con controlli attenti da parte delle forze dell’ordine e con la concreta possibilità di abbattimenti, chi cerca di aggirare la legge si espone a gravi conseguenze finanziarie.
Negli ultimi anni, la Costiera Amalfitana, patrimonio mondiale dell’umanità, celebre per la sua bellezza paesaggistica, nonché per l’elevatissimo valore del patrimonio immobiliare presente, ha visto un aumento significativo dei controlli e delle misure contro l’abuso edilizio. La crescente attenzione verso la protezione del territorio e la salvaguardia dell’ambiente ha portato a un cambiamento radicale nelle politiche locali.
L’assenza di condoni
Uno dei principali motivi per cui oggi commettere un abuso edilizio in Costiera Amalfitana è una scelta estremamente rischiosa è l’assenza di nuove opportunità di condono. Ma anche per i pericoli connessi al costante rischio idrogeologico con cui convive il territorio. Storicamente, in Italia, i condoni edilizi hanno offerto la possibilità di regolarizzare gli abusi edilizi commessi in passato, pagando una somma per ottenere la legalizzazione. Tuttavia, questa prassi è ormai giunta al termine e non sono previste nuove sanatorie. Pertanto, qualsiasi costruzione non autorizzata o ampliamento illecito non può più essere legalizzato tramite il pagamento di una somma.
I controlli: i carabinieri sempre più attenti
Un altro fattore che rende pericoloso e costoso l’abuso edilizio nella Costiera Amalfitana è l’intensificazione dei controlli da parte delle autorità locali e delle forze dell’ordine, in particolare dei Carabinieri. Le forze dell’ordine stanno eseguendo verifiche costanti su tutto il territorio, monitorando ogni segnalazione di abusivismo edilizio e ispezionando i manufatti sospetti. Le amministrazioni locali, invece, non sembrano essere molto attive nel prevenire e fermare la realizzazione di opere non autorizzate, specialmente in una zona così delicata dal punto di vista ambientale e turistico.
Le sanzioni per chi viola le normative edilizie sono pesanti e, oltre a multe salate, prevedono abbattimenti forzati delle opere abusive. Gli abitanti e i proprietari di immobili della Costiera Amalfitana, quindi, sono sempre più consapevoli che agire illegalmente non solo espone a perdite economiche, ma comporta anche il rischio di vedere vanificati anni di investimento.
Gli abbattimenti: un rischio concreto
Un altro aspetto che rende l’abuso edilizio particolarmente svantaggioso è la possibilità che le opere abusive vengano demolite. Nel caso in cui venga accertato un abuso edilizio, le autorità competenti possono ordinare l’abbattimento dei manufatti non conformi. Inoltre, l’abbattimento di una costruzione abusiva comporta enormi costi per il proprietario, che dovrà affrontare non solo la spesa per la demolizione, ma anche il danno economico derivante dalla perdita di valore della proprietà.
I costi legali: una spirale che diventa sempre più onerosa
Oltre ai danni diretti, un abuso edilizio può trascinare i trasgressori in una lunga e costosa battaglia legale. Le spese per la difesa legale sono inevitabili in caso di procedimenti giudiziari, che possono durare anni e comportare l’assunzione di esperti per le perizie e il supporto in tribunale. La quantità di denaro che si rischia di dover spendere per contestare le sanzioni amministrative o giuridiche è quindi notevole e aggiunge un ulteriore peso economico su chi ha intrapreso la via dell’abuso edilizio.
Le restrizioni della Soprintendenza non autorizzano gli abusi
Le restrizioni imposte dalla soprintendenza – che ha il compito di proteggere il patrimonio culturale e paesaggistico – possono talvolta sembrare eccessive, ma il fine di queste normative è preservare il carattere unico del territorio e garantire che nuove costruzioni o modifiche siano in armonia con l’ambiente circostante. Il rischio di un eccessivo ampliamento del patrimonio immobiliare in queste aree potrebbe essere quello di compromettere irrimediabilmente la bellezza naturale e storica, che è una risorsa per le generazioni future.
Sebbene le normative restrittive possano sembrare frustranti per chi desidera costruire o rinnovare, è importante sottolineare che l’obiettivo delle leggi è evitare danni irreparabili all’ecosistema e al patrimonio culturale.
Le regole, quindi, vanno sempre rispettate, anche se il loro rispetto può sembrare limitante in certi momenti.
Sarebbe più indicato bilanciare le esigenze di sviluppo con quelle di conservazione, cercando soluzioni che permettano di crescere senza compromettere la bellezza e la sostenibilità a lungo termine del nostro patrimonio. Le normative devono essere applicate con intelligenza e sensibilità, cercando di favorire il progresso senza sacrificare la qualità del territorio.
Un futuro incerto per gli abusivi
Alla luce di questi fattori, l’idea di realizzare un abuso edilizio in Costiera Amalfitana sembra essere una scelta economicamente insostenibile e pericolosa. Senza la possibilità di ricorrere ai condoni, con i controlli delle forze dell’ordine sempre più rigorosi e con il rischio concreto di abbattimenti e azioni legali, chi tenta di costruire senza permesso si espone a spese elevatissime e a danni irreparabili.
Inoltre, il danno reputazionale non è da sottovalutare: in un territorio come la Costiera Amalfitana, dove la bellezza naturale è un patrimonio condiviso e riconosciuto, l’abuso edilizio rischia di compromettere l’immagine della zona, con ripercussioni anche sul turismo e sull’economia locale.