Atrani, il paese più piccolo d’Italia per estensione, dichiara guerra alle deiezioni canine. E’ il primo comune in Costiera Amalfitana a usare la “prova” del Dna come deterrente per i proprietari maleducati.
Il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità la proposta di modifica al Regolamento sul decoro urbano avanzata per combattere l’annosa problematica delle deiezioni canine.
Si partirà innanzitutto dall’istituzione di un registro dei profili genetici, una banca dati dei Dna collegati al microchip degli amici a quattro zampe che vivono o soggiornano per più di sette giorni nel borgo costiero di 862 anime che nel periodo estivo triplica le presenze. Non solo residenti e domiciliati, dunque, ma anche gli ospiti del paesino saranno tenuti ad identificare geneticamente il proprio animale.
I proprietari dei cani potranno, fino al 15 settembre, effettuare il prelievo in maniera del tutto gratuita; dopo quella data dovranno invece provvedere a proprie spese ad effettuare il test, che resta obbligatorio assieme alla comunicazione del microchip dell’animale.
Per incentivare l’iniziativa è prevista, grazie alla convenzione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno e la collaborazione dell’Unità Operativa Veterinaria dell’Asl di Salerno, l’effettuazione del test per la Leishmaniosi, una patologia letale per il cane e purtroppo sempre più diffusa anche nel nostro territorio.
Dopo la creazione della banca dati sarà quindi possibile attivare la misura: al ritrovamento di un escremento al suolo pubblico la polizia locale, in collaborazione con la società in house Miramare Service, ne preleverà un campione e lo farà analizzare, consentendo in questo modo di collegarlo al microchip e risalire al padrone incivile.
«Si tratta di una misura del tutto nuova – spiega il vicesindaco Michele Siravo – che si è resa necessaria per responsabilizzare la cittadinanza ad una conduzione più corretta del proprio cane negli spazi pubblici. Ciò permetterà di sanzionare i comportamenti illeciti e non rispettosi del bene pubblico che hanno portato a esasperazione e a ad episodi di avvelenamento e maltrattamento. Atrani è contro l’inciviltà in tutte le sue forme, non contro gli animali».
Un provvedimento necessario contro i proprietari maleducati (non contro i cani) a cui potrebbero ispirarsi anche gli altri comuni della Divina.