di EMILIANO AMATO
La proprietà del complesso immobiliare “Ex Monastero SS. Annunziata – Mariano Bianco” è del Comune di Amalfi. Lo ha stabilito il Tribunale di Salerno (Seconda sezione civile), con giudizio di primo grado, condannando la Fondazione Mariano Bianco al rilascio dell’immobile del centro storico, sede della scuola paritaria.
Era stata la stessa Fondazione a citare in giudizio il Comune per dichiarare il proprio diritto di proprietà sul complesso edilizio situato di fronte al Municipio, contestando la legittimità di alcune delibere del Consiglio Comunale. La Fondazione ne rivendicava il diritto, essendo stata riconosciuta dalla Regione Campania come ente proprietario.
Due le delibere comunali imputate: la numero 23 e la 24 del 29 settembre 2014, che riguardavano l’inserimento dell’immobile nel patrimonio disponibile del Comune e la sua successiva alienazione. Secondo la Fondazione, è a partire dal 1916 che l’originario istituto pubblico di assistenza e beneficenza “Orfanotrofio femminile Mariano Bianco” era entrato nel possesso materiale dell’intero complesso. In particolare, si contestavano vizi procedurali, come il fatto che la delibera sul bilancio di previsione non fosse stata correttamente approvata in relazione alla modifica del piano delle alienazioni.

Per la ricostruzione della vicenda sono stati acquisiti atti risalenti al 1849 (al tempo del Regno delle Due Sicilie). Con decreto regio 1850, l’arcivescovo di Amalfi, mons. Mariano Bianco otteneva dal Re l’autorizzazione a fondare un “ritiro per dodici donzelle nubili”. Poi il “ritiro” veniva affidato al Capitolo e trasformato in Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficenza. Nel 1874 il Consiglio comunale di Amalfi disponeva l’erezione a “corpo morale” dell’asilo infantile per bambini di famiglie povere, trovatelli, orfani. Con decreto reale del 1876, l’amministrazione dell’Ospizio veniva sciolta e il Capitolo spogliato dell’immobile, donato al Comune di Amalfi.

Che l’edificio venisse adibito ad asilo, a scuole elementari e medie da parte del Comune di Amalfi, è già ampiamente dimostrabile a partire dagli anni Sessanta del secolo scorso.
Un contenzioso antico, si potrebbe dire, i cui passaggi sono ricostruiti nel dispositivo di sentenza che si allega.
LA SENTENZA