di EMILIANO AMATO
Ci saranno anche i sindaci della Costa d’Amalfi venerdì prossimo, 16 febbraio, in piazza dei Santi Apostoli, a Roma, per «difendere i 550 Comuni della Campania» e chiedere alla premier Giorgia Meloni e al ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto lo sblocco immediato dei fondi FSC e del Piano operativo complementare.
«Senza l’erogazione immediata dei fondi, molti Comuni rischiano il dissesto – si legge da una nota di Anci Campania – non potranno pagare le ditte che effettuano i lavori, non potranno completare le opere infrastrutturali e programmare la stagione culturale».
Dalla Costiera amalfitana parteciperanno undici sindaci su tredici (pare che a non aderire siano soltanto i primi cittadini di Positano e Furore, di chiara estrazione di centrodestra).
Anci Campania fa sapere «di essersi mobilitata su mandato diretto e preciso di centinaia di sindaci che, nel corso di un Direttivo allargato all’Assemblea, hanno deciso di dare all’iniziativa del 16 febbraio a Roma un carattere unitario, al di là di ogni colore politico e partitico. Senza farsi coinvolgere in alcuna polemica politica sull’Autonomia differenziata, su cui c’è già un deliberato di Anci nazionale del marzo 2023 nel quale ci riconosciamo».
I Comuni della Campania «sono l’orgoglioso Sud degli amministratori locali, sono quelli che non si presentano con il cappello in mano e che difendono i diritti sacrosanti dei territori che amministrano. Per questo abbiamo chiesto al Governo, al presidente Meloni e al ministro Fitto, un incontro per venerdì al fine di chiudere la tormentata pagina del FSC (Fondo sviluppo e coesione) che si trascina da 18 mesi e con diversi Governi».
«La nostra – evidenzia la nota di Anci Campania – è una richiesta istituzionale legittima, del tutto ordinaria e composta. Molto diversa e distante dagli sguaiati interventi di alcuni parlamentari che, dopo essere stati assenti e silenti per 18 mesi, ora attaccano i Sindaci con vergognose cadute di stile, descrivendoli in modo caricaturale e offensivo. E senza mai aver alzato un dito per aiutare i Comuni e gli amministratori della Campania. È meglio che partiti e parlamentari lo sappiano: noi non siamo i portavoce di nessuno, siamo solo i rappresentanti eletti delle nostre comunità».