di EMILIANO AMATO
Si è svolta martedì scorso a Palazzo Mezzacapo, a Maiori, l’assemblea dei soci del Consorzio Limone IGP Costa d’Amalfi. La seconda convocazione dopo le tensioni del venerdì precedente ha visto la nomina del nuovo cda. La riunione ha visto la partecipazione in presenza di 36 soci (produttori, confezionatore e commercianti) in presenza per un totale di 148 preferenze espresse attraverso lo strumento della delega.
Non sono mancati momenti di confronto, aspro, tra le diverse anime del sodalizio. In testa il produttore Salvatore Aceto, apertamente critico sulla linea del presidente uscente Angelo Amato, che aveva avanzato la propria candidatura con altri cinque soci. Al termine della discussione, ad anticipare le operazioni di voto, con una decina di soci Aceto ha deciso di abbandonare l’adunanza contestando principalmente l’eccessivo ricorso all’istituto della delega.
Lo scrutinio – in cui i voti per delega si sono rivelati determinanti – ha visto la composizione del nuovo Consiglio di amministrazione nelle figure di: Angelo Amato, Carlo De Riso, Bonaventura Gorga, Bonaventura Landi, Michela Mansi e Gennaro Russo.
Nei giorni a venire la prima riunione del cda sarà chiamata all’individuazione del presidente e degli organi statutari in carica per il prossimo triennio.
Dovrebbe essere ancora Angelo Amato a guidare il consorzio: in carica dall’ottobre 2015, per lui, questo, sarebbe il quarto mandato consecutivo.
In tutti questi anni poco o nulla è cambiato per i produttori, i contadini, sempre più in difficoltà a causa degli onerosi costi di manutenzione dei terreni, che non sempre vedono ripagati i loro sforzi, con il valore dell'”oro giallo” della “Divina” costantemente sottostimato.
ACETO DENUNCIA IRREGOLARITA’
«Martedì sera, a mio avviso, e credo a quello di altri produttori e il confezionatore presenti, si è scritta un’altra pagina triste della storia del Limone Costa d’Amalfi – dichiara Salvatore Aceto al Quotidiano della Costiera – con tre colleghi avevamo presentato candidatura ufficiale per il rinnovo del CdA, ma le sei candidature della compagine attuale decisionale del Consorzio, erano già state preconfezionate per un rinnovo del Consiglio con voto di lista, supportato da consistente numero di deleghe, raccolte, a nostro avviso, in modo irrituale.
In effetti, tutta la gestione assembleare di voto non mi è parsa corretta sin dalla prima seduta del 22 novembre. Insieme al socio Ulderico Leone abbiamo rilasciato dichiarazioni verbali e scritte con le eccezioni preliminari al fine di far correggere le modalità operative al presidente e segretario dell’assemblea.
Nonostante tutto, questi non hanno ritenuto di accogliere le nostre legittime doglianze ed hanno continuato imperterriti nelle attività di votazione.
Il nostro intento era solo di consentire all’assemblea di esprimere un voto libero, singolo, dei soli presenti in aula – e non di lista – non previsto da alcun regolamento interno approvato né da statuto sociale e neanche da norme societarie in vigore.
Costatata l’imperterrita continuazione delle attività assembleari, ho provveduto a mettere al verbale che lasciavo l’assemblea per protesta in ordine alle metodologie irrituali usate e per la mancanza dei principi democratici partecipativi».
Aceto, supportato da un discreto numero di soci, annuncia ricorso avverso l’elezione viziata, a suo avviso, da irregolarità. «Saranno altre sedi, all’uopo abilitate, a decidere se gli atti posti in essere in questi giorni dal Consorzio sono regolari o meno» ha aggiunto.
LA SEDUTA
In apertura il presidente ha esordito ringraziando i consiglieri uscenti per l’impegno dimostrato nel triennio precedente. Tuttavia, ha sottolineato il clima teso che ha contraddistinto la prima convocazione, culminata in comportamenti inaccettabili da parte di alcuni soci.
Angelo Amato ha ribadito la natura no-profit del consorzio e ha espresso stupore per l’insorgere di divisioni, in un contesto che storicamente ha operato con un unico obiettivo: la tutela del Limone IGP.
Uno dei momenti più accesi è stato senza dubbio il confronto sulla posizione di un partecipante alla riunione, Ulderico Leone di Minori, che ha dichiarato di aver inviato la propria candidatura al CdA attraverso Pec, lo scorso 18 novembre, ma di aver ricevuto un rifiuto con la motivazione che non fosse un socio iscritto al consorzio. Il presidente ha spiegato che l’iscrizione è attribuita all’azienda di famiglia, intestata alla madre, e quindi non poteva essere presa in considerazione.
Leone non ha accettato questa interpretazione, sostenendo di non aver mai lasciato il consorzio e ribadendo il proprio coinvolgimento sin dalla sua fondazione nel 2002.
Ha inoltre sottolineato che il presidente avrebbe ignorato il regolamento aggiornato del 2021, inviandogli un documento risalente al 2015, al fine di negargli l’accesso alle candidature.
Nel corso del dibattito, il “socio negato” ha chiesto che i suoi interventi fossero messi a verbale, consegnando la documentazione al segretario della seduta, esigendo trasparenza e rispetto delle norme, inclusa la garanzia di votazioni a scrutinio segreto.
Durante la discussione, altri soci hanno espresso opinioni divergenti, con Aceto in testa.
Criticata la mancata approvazione del regolamento del 2021 da parte del Ministero delle Politiche Alimentari, Agricole e Forestali, è stata inoltre evidenziata una gestione poco incisiva per la tutela del marchio “Limone IGP Costa d’Amalfi”. Sottolineato che non vi è stato nessun contenzioso contro l’uso illecito del marchio negli ultimi sei anni.
Particolarmente rilevante è stata la proposta di destinare eventuali risarcimenti ai contadini, considerati i veri custodi della qualità e autenticità del prodotto.
Dall’assemblea è stato rivolto anche un appello all’unità e alla responsabilità dei soci nel partecipare attivamente alle votazioni, per superare le divisioni interne.
Un altro intervento ha cercato di stemperare i toni, invitando i presenti a mettere da parte i rancori e a ristabilire l’armonia all’interno del consorzio.
L’unità, è stato sottolineato, è essenziale per affrontare le sfide comuni e valorizzare il limone della Costiera.
Malgrado le tensioni, l’assemblea si è conclusa con una decisione significativa: l’ammissione all’unanimità del Leone, come socio del consorzio.
Atteso, dunque, il deposito del ricorso annunciato da Salvatore Aceto, con richiesta di invalidazione dell’elezione in considerazione della modalità di espressione del volto.