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Azienda Speciale Cava-Costa d’Amalfi, Centrodestra Cavese attacca: «Il PD blocca i servizi sociali per logiche clientelari»

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La gestione dell’Azienda Speciale Consortile Cava-Costa d’Amalfi diventa terreno di scontro politico.

Attraverso un comunicato, il Centrodestra Cavese accusa il Partito Democratico locale di aver portato l’ente «al collasso», definendo la gestione «un fallimento totale».

Secondo quanto denunciato dalle forze politiche di Centrodestra Cavese – Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Noi Moderati, Siamo Cavesi e Frazioni al Centro – la situazione dell’azienda nascente è già drammatica.

Il fondo di dotazione che inizialmente ammontava a 619mila euro è stato ridotto a soli 25mila euro, rendendo difficile l’assunzione di personale, la nomina di un direttore generale e la possibilità di avere una sede operativa.

«L’azienda è oggi priva di risorse economiche adeguate» proseguono, aggiungendo: «Questa assurda riduzione dei fondi è il frutto della totale incapacità amministrativa del centrosinistra, che ancora una volta dimostra di non saper governare con trasparenza ed efficienza».

Le critiche della coalizione si concentrano, poi, anche sulla governance del presidente Paolo Vuilleumier, sindaco di Ravello, accusato di aver preso decisioni strategiche senza un reale confronto con i comuni membri.

«Il voto contrario al rinvio della riunione del 20 gennaio, nonostante le richieste di maggiore approfondimento, è l’ennesima dimostrazione di una governance chiusa e autoreferenziale, finalizzata a blindare posizioni di potere», attaccano dai banchi dell’opposizione del consorzio.

La coalizione di partiti di Centrodestra, con le liste civiche Cavesi, chiedono un cambio di rotta immediato e maggiore chiarezza e trasparenza sull’utilizzo dei fondi destinati al Piano di Zona.

«Il Comune di Cava de’ Tirreni, in quanto capofila, deve chiarire dove siano finiti i fondi e garantire il corretto funzionamento dell’Azienda Consortile», affermano.

La richiesta del Centrodestra Cavese è chiara: basta con una gestione che sacrifica i servizi sociali per logiche di potere.

«I servizi sociali non possono essere gestiti con pressappochismo e improvvisazione, né possono diventare l’ennesima poltrona da spartire per logiche clientelari della sinistra». «I cittadini meritano servizi efficienti, non un’azienda bloccata dalle dinamiche fallimentari del Partito Democratico», conclude la nota congiunta dei partiti.

Raffaele Vincenzo Giorgio

redazione
http://www.quotidianocostiera.it
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