La vicenda degli ammanchi nelle casse comunali di Cava de’ Tirreni si arricchisce di un nuovo capitolo con la sospensione per 30 giorni di Romeo Nesi, dirigente del Comune metelliano.
Il provvedimento disciplinare, che segue il licenziamento del responsabile del settore finanziario Francesco Sorrentino, conferma la gravità della situazione e solleva interrogativi più ampi sulla gestione delle risorse pubbliche.
La sospensione di Nesi era nell’aria già da qualche tempo, ma la notizia è stata ufficializzata solo ieri, come riportato dall’edizione odierna del quotidiano salernitano “La Città”.
Al centro della decisione vi è un accredito sospetto di circa 80mila euro, ricevuto dal dirigente in diverse tranche lo scorso febbraio. Sebbene Nesi abbia restituito l’intera somma dichiarando di non esserne a conoscenza, ciò non ha impedito l’adozione della sanzione disciplinare.
L’amministrazione comunale, nel frattempo, ha avviato un’indagine più ampia per esaminare i movimenti bancari e i flussi finanziari degli ultimi anni. Le prime verifiche hanno già fatto emergere irregolarità nei pagamenti verso società e soggetti privi di titolo, rafforzando i dubbi su una gestione poco trasparente.
Il Sindaco Vincenzo Servalli ha rassicurato la cittadinanza, sottolineando che, nonostante le criticità emerse, il Comune è riuscito a recuperare circa 541mila euro. Tuttavia, l’inchiesta è ancora in corso e non si escludono ulteriori sviluppi o nuovi coinvolgimenti.
In ogni democrazia la trasparenza nella gestione del denaro pubblico e la chiarezza nelle procedure amministrative sono principi irrinunciabili. Quando tali valori vengono compromessi, il rischio è quello di alimentare sfiducia nella comunità.
Un’amministrazione pubblica non può limitarsi ad applicare sanzioni disciplinari ex post, è necessaria una riflessione più profonda su come rafforzare i meccanismi di controllo e prevenzione.
I provvedimenti presi contro i due dirigenti comunali sono un segnale importante, ma non sono sufficienti a ripristinare la fiducia.
Occorre un cambiamento culturale che metta la trasparenza e la responsabilità al centro dell’azione amministrativa, garantendo che ogni decisione sia comprensibile e accessibile ai cittadini.
La comunità di Cava de’ Tirreni ha il diritto di pretendere chiarezza e integrità da chi amministra la cosa pubblica.
Solo attraverso una gestione limpida e coerente sarà possibile ricostruire quel delicato legame di fiducia tra istituzioni e cittadini, un legame che, una volta compromesso, risulta difficile da recuperare.
Gli amministratori locali hanno una responsabilità non solo giuridica ma anche etica. Dimostrare con i fatti che il vero potere pubblico risiede nella trasparenza e nella capacità di rispondere in modo chiaro e onesto alle domande della collettività.