La Conferenza dei Sindaci della Costa d’Amalfi, insieme di enti che riunisce 14 municipalità tra cui i 13 comuni della Costiera e Cava de’ Tirreni, ha diffuso un comunicato per ribadire la propria posizione sulla costituzione dell’Azienda Speciale Consortile per i servizi sociali.
Nel documento, i Sindaci chiariscono che la Conferenza «non ha nessun colore politico o meglio partitico» e che rappresenta «un momento fondamentale per affrontare congiuntamente le sfide e i progetti della Costiera». La collaborazione tra amministrazioni, viene sottolineato, si basa sulla ricerca di «soluzioni condivise, senza lasciarsi influenzare da appartenenze politiche».

La nota prende posizione contro quelle che vengono definite «tentate strumentalizzazioni» riguardo alla nascita dell’Azienda Speciale Consortile, descritta come «strumento fondamentale per la tutela del sociale e dei più deboli e per l’erogazione dei relativi servizi».
Secondo la Conferenza, «le politiche sociali nel senso più ampio del termine, sono fondamentali per garantire il benessere e la qualità della vita di tutti i cittadini, soprattutto delle persone più vulnerabili». Per questo motivo, i Sindaci affermano che tali politiche «devono essere difese e garantite al di là di ogni colore politico».
Nel comunicato si sottolinea che «tutti i Sindaci della Costiera Amalfitana sono stati eletti in liste civiche» e che questa è «una scelta che ci unisce e ci rafforza».
Per questo motivo, viene rivolto un messaggio molto chiaro, che non lascia spazio ad interpretazioni. «Chiunque tenti di snaturare o mettere in discussione questa unità, si faccia da parte: il sociale è una priorità che non può essere politicizzata, ma difesa come bene comune».

I Sindaci denunciano che «chi, ancora oggi sta rallentando o intralciando la partenza di un così importante organismo, sta mettendo a serio rischio la tenuta sociale dell’intero territorio della Costa d’Amalfi».
Pur riconoscendo le differenze territoriali, viene ricordato che «l’esperienza dell’Ambito Territoriale Cava–Costiera Amalfitana ha dimostrato negli anni di poter funzionare e raggiungere importanti obiettivi di crescita».
Tuttavia, oggi la situazione è descritta come critica. «L’ufficio di piano è praticamente inesistente, sostenuto solo dalla buona volontà di pochi operatori che fanno i salti mortali per garantire gli interventi già avviati».
Il problema principale, si legge, è «la mancanza di nuove progettualità, dovuta all’assenza di un apparato amministrativo adeguato e di una gestione efficace».
Per questo motivo, la Conferenza chiede «con fermezza di dare avvio all’Azienda Speciale Consortile» e invita i comuni che ancora non lo hanno fatto ad approvare «nei rispettivi Consigli Comunali, le ultime modifiche e integrazioni ampiamente discusse ed analizzate nelle Assemblee dell’Azienda».
Secondo i Sindaci, «c’è l’urgenza, non più rinviabile, di avere una gestione strutturata che preveda una programmazione degli interventi calati sulle reali esigenza e necessità e che tenga conto delle specificità di ogni territorio e favorisca una partecipazione autentica di tutti gli attori coinvolti».
Nel comunicato viene, infine, ricordato che «la Costiera, con tutte le sue caratteristiche e contraddizioni, ha già dimostrato di poter funzionare bene», e che «se si creano le condizioni giuste, anche questa realtà può tornare a essere un esempio di efficacia e coesione».
La chiusura, poi, è affidata a una dichiarazione che sintetizza lo spirito d’iniziativa dei sindaci coinvolti. «Noi siamo uniti e determinati a difendere il nostro territorio e i nostri cittadini più fragili. Non ci provate: la nostra forza sta nella solidarietà e nella volontà di lavorare insieme, sempre».