La Spagna combatte il fenomeno dell’overtourism con nuove regole per chi viaggia.
Il paese iberico è uno dei più visitati al mondo: basti pensare che nel 2023 ha raggiunto il record di ben 85 milioni di turisti. Come in Costiera Amalfitana e nelle maggiori località turistiche italiane, anche qui è in corso un dibattito molto accesso sull’argomento, tanto da convincere la politica a prendere alcune iniziative per ridurre gli arrivi o, quantomeno, attenuarne gli effetti. Tra queste, una che ha già provocato diverse polemiche: il Governo ha deciso di introdurre nuove misure restrittive per l’entrata nel Paese dei turisti. Lo scrive la giornalista Simona Sirianni in un interessante articolo del magazine Io Donna.
Dal 1° ottobre 2024, chi decide di viaggiare in Spagna dovrà fare i conti con una nuova normativa. Questa obbligherà i turisti, che soggiornano in hotel o in Airbnb o noleggiano un’auto, a fornire una serie di informazioni sensibili molto più ampia di quella classica, circa 40 tipi di informazioni personali in più.
La misura, com’era prevedibile, ha già sollevato diverse polemiche, nello specifico per due ragioni: la prima riguarda ovviamente la protezione della privacy dei viaggiatori, di cui ancora non è chiaro il modo in cui verrà garantita dalle strutture ricettive e dalle società di noleggio auto. La seconda riguarda, invece, il rischio di scoraggiare troppo i viaggiatori stranieri.
Aumenta anche la tassa di soggiorno
La Spagna, infatti, che combatte il troppo turismo, vive però di turismo e questo è un aspetto di cui deve tenere conto. Anche perché, oltre alla richiesta maggiore di informazioni personali, aumenterà anche la tassa di soggiorno comunale per ogni tipo di pernottamento, che si tratti anche di una crociera e del campeggio. La tassa dell’importo di quattro euro a persona per notte si aggiungerà alla tassa di soggiorno già esistente imposta dalla Generalitat della Catalogna, che varia da 1 a 3,50 euro a seconda della categoria della struttura in cui si soggiorna.
Cosa fare per limitare l’overtourism
Sicuramente l’overtourism è un fenomeno crescente e i suoi effetti, specialmente in alcune destinazioni, sono devastanti. Per affrontare questa sfida, però, è necessario adottare non un’unica soluzione, ma una serie di strategie che più che impedire o limitare, promuovano semmai un turismo sostenibile e responsabile. Uno studio dal titolo Is Overtourism Overused? Understanding the Impact of Tourism in a City Context, rilasciato nel 2018, evidenziava già la multidimensionalità del fenomeno. L’analisi mette in evidenza che non esistono soluzioni che vanno bene per tutti nella limitazione al turismo di massa. È necessario, infatti, un maggior coinvolgimento nella gestione del fenomeno di tutti i soggetti interessati, dai residenti, ai pendolari, ai turisti. Limitare gli affitti brevi, aumentare le tasse di soggiorno, o introdurre ticket di ingresso, sono, infatti, risposte che da sole non bastano.
Fonte: Io Donna