di EMILIANO AMATO
Non sempre prezzi alti è sinonimo di qualità. In Costiera Amalfitana si registra un aumento sconsiderato e incontrollato dei prezzi di servizi turistici (che poi sono gli stessi per i locali).
Ieri pomeriggio a Ravello un turista olandese ha segnalato di aver sborsato una cifra spropositata presso un punto di degustazione del centro storico per 8 bicchierini di limoncello e 4 calici di vino.
Non certo SuperTuscan, Sassicaia o Fior d’Uva con modiche quantità di limoncello servito nei tradizionali bicchierini in ceramica: all’inconsapevole turista giunto con la famiglia dalla terra dei tulipani, la sola degustazione, senza l’acquisto di bottiglie, è costata ben 130 euro. Conto senza dubbio gonfiato che riaccende i riflettori sulla necessità da parte degli esercenti più arditi di rispettare i prezzi di listino senza forzare la mano. Ma anche in altri comuni della Costiera si registra un aumento spropositato dei prezzi.
Presso un bar di Praiano, ad esempio, un drink Americano e un Aperol Spritz serviti al tavolo, accompagnati da 4 piccoli tranci di pizza (di quelle surgelate) costano 34 euro (prezzi come da listino, ma da bar di hotel a 5 stelle). Il secondo giro lo abbiamo evitato soltanto perchè il personale di sala preferiva dare maggiore attenzione ai clienti stranieri senza passare al nostro tavolo per 45 minuti. Meglio così.
E’ pur vero che i prezzi li ha sempre fatti il mercato, ma tutto questo rischia di infliggere un duro colpo al nostro turismo e le prime avvisaglie già ci sono già. Il fenomeno dell’overtourism non si combatte alzando i prezzi e abbassando i servizi (tanto c’abbiamo il panorama, i turisti vengono lo stesso).
Agli organi preposti l’invito a verificare il rispetto dei prezzi di listino, ai turisti e ai propri accompagnatori quello di denunciare immediatamente eventuali prezzi gonfiati.
Anche ai lettori suggeriamo di segnarci eventuali anomalie.
In questi casi il danno d’immagine delle nostre destinazioni turistiche è incalcolabile.