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I 70 anni di Alfonso Andria: una vita tra cultura e politica

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La cultura della politica, la politica per la cultura. E’ probabilmente questo, in estrema sintesi, il tratto distintivo di Alfonso Andria, il presidente del Centro Universitario per i Beni Culturali che oggi, 27 maggio, raggiunge il traguardo dei settant’anni. Una vita militante, la sua, nella politica, quella alta, vera, nobile, in cui ha ricoperto prestigiosi incarichi. Una carriera che lo ha portato a diventare presidente della Provincia di Salerno per due mandati consecutivi (1995-2004) fino a sedere nei banchi del Senato della Repubblica (2008-2013) e  del Parlamento Europeo a Strasburgo (2004-2008). Protagonista indiscusso della vita politica salernitana degli anni Novanta e dei primi anni Duemila, la sua missione non lo ha mai distolto dalle attività culturali collegate indissolubilmente allo sviluppo turistico del territorio, da Positano a Sapri, di cui si è sempre fatto promotore. Determinanti la sua formazione classica, gli studi in giurisprudenza, la formazione nella Democrazia Cristiana e la vicinanza all’onorevole Valiante.

Con la Costiera Amalfitana e il Cilento un rapporto privilegiato e sincero. Si può dire che la sua intensa e brillante attività sia cominciata proprio a Ravello nell’organizzazione dei concerti wagneriani a Villa Rufolo per l’Ente Provinciale per il Turismo di Salerno di cui è stato dirigente. E’ stato tra i promotori della candidatura della Costiera Amalfitana a patrimonio mondiale dell’umanità (UNESCO) nel 1997.

Dal 2002 è presidente del Centro Universitario Europeo per il Beni Culturali con sede a Villa Rufolo che dal 2006 dà vita al Ravello Lab – colloqui internazionali, laboratorio europeo di idee e proposte promosso con Federculture e Formez.

Alfonso Andria ha dimostrato – e continua a farlo – l’amore per la cultura e per il territorio attraverso un impegno costante che si tramuta in azioni concrete, che vanno oltre la rappresentanza istituzionale. Sempre protagonista della scena, punto di riferimento e presenza garantita nel dibattito culturale, a tutti i livelli, condivide volentieri la sua straordinaria esperienza maturata negli anni mettendola ancora al servizio della comunità con la consueta energia e determinazione. La sua uscita di scena dalla politica militante del Partito Democratico in una stagione in cui gli asfaltisti presero il sopravvento in nome di una rigenerazione politica che ha causato danni irreparabili, privando la politica salernitana di un fuoriclasse.

Uomo di stile, dai modi eleganti, fine oratore, accattivante, è sempre stato capace di fare molta presa sul pubblico (tantissime, nel tempo, le dimostrazioni di affetto ricevute dalla Costiera) e questi settant’anni, per lui, segnano soltanto il naturale scorrere del tempo. Lo stesso che, ne siamo sicuri, continuerà ad essere ancora speso bene. Auguri!

redazione
http://www.quotidianocostiera.it
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