Attraverso le vivide foto d’autore di Emanuele Anastasio riviviamo le emozioni provate assistendo al corteo storico che oggi, al calar del sole, intorno alle 17.45, è partito da Atrani per concludersi sulla monumentale scalea del Duomo di Amalfi.
Il corteo delle quattro antiche Repubbliche Marinare d’Italia, che quest’anno, per la prima volta, ha sfilato il giorno antecedente il palio remiero, ha visto la partecipazione di circa 200 figuranti che, lungo la Statale 163 (chiusa al traffico veicolare) con i loro curatissimi costumi d’epoca, ci hanno catapultato indietro nel tempo. Lo scopo di questa rappresentazione consiste proprio nella rievocazione della magnificenza e del glorioso passato delle quattro antiche regine dei mari.
La rievocazione dal fascino senza tempo costituisce il momento centrale di tutta la manifestazione. Attraverso di esso ogni Repubblica Marinara rivive in pieno il suo glorioso passato, proponendo episodi e personaggi che ne segnarono la storia.
La parata è stata aperta da Genova, vincitrice dell’ultima edizione straordinaria dello scorso dicembre, seguita poi da Venezia, Pisa, e infine Amalfi quale città ospitante.
Il gonfalone di Amalfi, simbolo identitario fortissimo, raffigurante la donna riccamente vestita di broccato, seduta sul seggio magno, con un leone e il mondo nella mano, a significare la fierezza, come recita il codice cinquecentesco contenente anche le Tavole amalfitane. Per Amalfi è stata rappresentata la società dell’XI secolo: magistrati, militari, popolani, cavalieri con spadone, il duca. Con gli sfarzosi e variopinti costumi, ideati negli anni Cinquanta dallo scenografo Roberto Scielzo, è stato riproposto in particolare l’episodio del matrimonio di Sergio, giovane primogenito del duca Giovanni I, con la longobarda Maria, figlia del principe di Capua e di Benevento.
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