di DONATO SARNO
Tra le importanti ricorrenze del 2022, ormai volgente al suo termine, va incluso il 160° anniversario del quotidiano Il Roma, che iniziò a stamparsi a Napoli dal 22 agosto 1862; i fondatori, tutti di fede garibaldina e mazziniana, scelsero quel nome onde mandare un chiaro messaggio di rivendica della città di Roma, allora facente ancora parte dello Stato Pontificio, per il costituito Regno d’Italia, di cui auspicavano divenisse quanto prima sua capitale. Il giornale – che attraversò tutte le successive vicende storiche, passando per il Ventennio fascista, e fu a lungo nel dopoguerra di proprietà dell’armatore Achille Lauro – ebbe diversi corrispondenti locali. Piace pertanto per l’occasione ricordare la figura del professor Enzo Sarno, che fu per più anni corrispondente de Il Roma per la Costa d’Amalfi.
Nato a Cetara il 28 dicembre 1925, ultimo di quattro figli, Enzo Sarno perdette prematuramente nel 1928, quando ancora non aveva compiuto tre anni, il padre Donato, direttore del locale Ufficio Postale ed appartenente ad una distinta ed importante famiglia di Castel San Giorgio, che ha annoverato al suo interno sindaci, possidenti, medici, professionisti ed ecclesiastici (il sacerdote don Domenico Sarno conobbe Sant’Alfonso Maria de’ Liguori e lo vide elevarsi da terra, rapito in estasi, mentre predicava nella sua chiesa). Il piccolo Enzo fu perciò cresciuto dalla madre, Vincenzina della Mura, appartenente a distinta famiglia maiorese ed anch’ella apprezzata direttrice dell’ufficio postale di Cetara. Inclinato, sin da bambino, verso le materie letterarie, iniziò a scrivere giovanissimo, già in epoca fascista, e i suoi articoli furono pubblicati su La Voce di Salerno e su Il Giornale d’Italia. Nel 1949 il dottor Antonio de Rosa ebbe la felice intuizione di fondare ad Atrani il primo periodico dedicato interamente alla Costiera Amalfitana (Amalfi – La Costiera Azzurra); a tale periodico – che fu stampato sino al 1962 – Enzo Sarno collaborò da subito, ed in modo costante e significativo. I suoi articoli furono tanti e di contenuto vario: molti riguardarono Cetara, suo paese natale, ed ebbero modo, tra l’altro, di occuparsi di una questione su cui allora molto si dibatteva, ossia la costruzione del porto a Cetara; non mancarono poi altri articoli, anche di critica costruttiva, sui problemi legati all’istruzione scolastica ed alle opere pubbliche di quegli anni. Al contempo Enzo Sarno aveva iniziato la carriera di docente, che lo portò ad insegnare in più paesi della Costa d’Amalfi, raccogliendo la stima delle famiglie per i suoi metodi didattici e per l’attenzione verso gli alunni più bisognosi, nei cui confronti fu sempre prodigo di consigli e di aiuti.
Nel 1965 il professor Sarno si trasferì a Maiori, dove contrasse matrimonio con la N.D. Matilde Conforti, anch’ella insegnante, da lui conosciuta nella scuola della frazione di Santa Maria delle Grazie. L’ultima sua collaborazione giornalistica in ordine di tempo fu proprio quella con Il Roma e durò per più anni. Essendone io il figlio, serbo tra i ricordi di bambino l’immagine di lui intento a battere i suoi articoli sulla macchina da scrivere, come allora si usava in assenza di computer, ovvero occupato a conversare a telefono con il giornalista Umberto Belpedio o chiamato improvvisamente a motivo di qualche fatto tragico per esserne il dolente e puntuale cronista. Non a caso, ogni volta che a scuola mi assegnavano tra i compiti di casa un tema lo sottoponevo prontamente all’esame di mio padre, così da fare tesoro dei suoi suggerimenti e delle sue correzioni. Quando Il Roma nel 1980 non fu più stampato, Enzo Sarno, benché invitato a collaborare con altre testate, ritenne opportuno cessare la sua esperienza giornalistica e si dedicò in via esclusiva all’insegnamento sino al pensionamento, senza mai tralasciare, anche in età avanzata e fino alla morte, che lo ha colto ultranovantenne l’8 febbraio di quest’anno, la lettura di libri e di articoli e l’ascolto delle notizie sia per radio che per televisione. Oltre ad aver formato svariate generazioni di alunni, Enzo Sarno, nel corso della sua lunga esistenza, ha attraversato cambiamenti epocali ed è stato testimone di tantissimi eventi e di molti ha lasciato nei suoi articoli la cronaca e la descrizione con penna sobria ed elegante.
Sia Enzo Sarno sia gli altri due importantissimi giornalisti locali, di lui più giovani di alcuni anni (il compianto Luigi de Stefano e il professor Sigismondo Nastri), hanno scritto a titolo gratuito, mossi solo dall’amore verso la loro terra, e costituiscono un mirabile esempio per quanti oggi si dedicano al giornalismo: i loro articoli, oltre che apprezzabili per stile e contenuti, sono oggi indispensabili per una compiuta ricostruzione e comprensione di aspetti e vicende concernenti la Costa d’Amalfi durante la seconda metà del XX secolo. E questo è un motivo in più per essere grati nei loro confronti.