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Il tributo di Washington a Franco Nuschese. La lettera di Joe Biden: «Incarna spirito imprenditoriale della nostra nazione»

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WASHINGTON DC “Ci siamo divertiti per trent’anni e speriamo di continuare a farlo. Abbiamo aperto che avevamo 52 posti a sedere, adesso ne abbiamo 350. Mentre in questo tempo tutto è cambiato, la città, l’America, noi siamo fortunati ad avere sempre grande appeal e a divertirci”. Così  Franco Nuschese, fondatore del Cafe Milano, durante i festeggiamenti, ieri sera, per i primi trent’anni del più celebre ristorante italiano nella capitale degli Stati Uniti, preferito da personalità della politica, del business e del jet set.  

Archiviate le elezioni di midterm che non hanno visto primeggiare l’onda rossa, la capital city torna alle serate glamuor. Democratici o repubblicani, non fa differenza: all’interno delle eleganti sale, allestite con drappi di raso e lampadari scintillanti, ci sono le statue di un elefante e di un asino con abiti circensi, a simboleggiare i due blocchi del grande circo della politica a stelle e strisce, che solo il Cafe Milano riesce a mettere d’accordo. Perché è a tavola (specialmente se buona e italiana) che si raggiungono i migliori accordi. Nuschese, 61 anni, originario della Costa d’Amalfi, conosce bene i segreti della giostra e, in questo trentennio, ha sempre dimostrato la sua innata capacità diplomatica, intrattenendo  rapporti di cordialità con gli esponenti di entrambi i blocchi politici. 

“Elefanti o asini, questo è il posto di tutti – ha detto nel suo discorso Nuschese -, che conserva grandi memorie e molti segreti. Tutti sanno della nostra cura e protezione per i nostri clienti e la discrezione  e il rispetto della privacy, fondamentale per noi”. 

E poi, riguardo alla ricetta del successo: “non è stato difficile avere successo se in un clima di tensioni quotidiane (politiche ndr) hai buon cibo, buon vino, buone conversazioni e buona musica. A Washington bisogna per forza passare dal Cafe Milano”. 

Ai tavoli del locale di “Franco”, come è amichevolmente chiamato da tutti, icona di stile e di gusto qui a Washington, s’incontra il mondo della politica e del business. Un vero e proprio salotto della diplomazia internazionale. 

Tra gli ospiti della serata, circa 600 in tutto, il virologo Anthony Fauci, Kellyann Conway, l’ex governatore della Virginia Terry McAuliffe, il senatore della West Virginia Joe Manchin, la deputata Debbie Dingell, Jim Jones, consigliere della sicurezza nazionale durante la presidenza Obama, Robert Woodward, storico giornalista del Washington Post che col collega Carl Bernstein scoprirono lo scandalo Watergate, Wolf Blitzer, anchor man della Cnn, col collega di Fox Bret Baier; Sally Quinn, vedova dello storico direttore del Washington Post, Ben Bredlee, Newt Gingrich, ex speaker repubblicano alla Camera nell’era Trump con sua moglie Callista, già ambasciatrice d’America presso la Santa Sede), l’ex direttore della Cia con George W. Bush Michael Hayden, Bob Johnson (grande amico di Franco Nuschese), l’ambasciatore degli Emirati Arabi Uniti negli States, Yousef Al Otaiba. E la cantante Dionne Warwick. Tra gli italiani il presidente della Fondazione Eni, Domenico Giani e il direttore dell’AGI, Mario Sechi.

Sul palco, per l’intrattenimento musicale, Frédéric Yonnet, considerato uno dei più grandi armonicisti viventi.

Special guest il rapper Doug E. Fresh con alcuni freestyle che hanno coinvolto il pubblico. Il performer Paul Oakley Stovall del cast del musical Hamilton ha cantato “The Room Where It Happens”, dedicata a Cafe Milano.

E quando chiediamo a Nuschese quali emozioni lo pervadono, risponde laconicamente: “Io sono emozionato ogni sera che apro”, mentre il sogno non ancora realizzato è “un progetto importante in Costiera Amalfitana. Ci torno ogni estate, è casa mia. Siamo freschi abbastanza e sempre pronti, pieni di energia e passione. Sarà veramente un sogno fare qualcosa in Costiera ma anche aiutare i giovani locali a sviluppare progetti d’eccellenza turistica”. 

La serata celebrativa, svoltasi nel giorno del Veterans Day, ha previsto un congruo sostegno a tre organizzazioni che supportano le famiglie dei militari e le associazioni dei veterani degli Stati Uniti.  

“Un atto dovuto – ha detto Nuschese – a ringraziare per il servizio e il sacrificio alla nazione”.

Il riconoscimento per l’impegno dell’imprenditore della Costiera verso i veterani è stato presentato da Holly Petraeus, moglie del generale David Petraeus.

Tanti i tributi alla capacità imprenditoriale di Nuschese, come quello del rieletto sindaco Muriel Bowser, che con una pergamena ha ringraziato Nuschese per il servizio offerto “con amore, buon cibo e intrattenimento”. “Questo ristorante – ha aggiunto – è molto di più, un luogo di grandi incontri e destinazione di turisti in visita alla città, ma anche per i tanti collegiali di Georgetown”. 

Ma il più importante dei premi è stato senza dubbio la lettera giunta dalla Casa Bianca, firmata direttamente dal presidente Joe Biden, storico cliente del Cafe Milano sin dai tempi in cui era vicepresidente di Obama. 

“Invio le mie più calorose congratulazioni al Cafe Milano mentre festeggia il 30esimo anniversario della tua attività. Le imprese locali sono una parte importante della nostra economia e il cuore e l’anima di tante comunità. Le persone che le possiedono, le supportano e lo staff incarnano il meglio dello spirito imprenditoriale della nostra nazione. Sono i sognatori irrequieti e i vecchi che credono nelle infinite possibilità dell’America. Spero che rifletterai con orgoglio su tutto ciò che hai realizzato e ti auguro un successo continuo negli anni a venire”. 

Anche dalla Costiera Amalfitana gli auguri del sindaco del suo paese, Minori, Andrea Reale, che lo ha omaggiato, insieme alla Parrocchia, della riproduzione su carta a mano di una stampa settecentesca di Santa Trofimena.  

Altro regalo ricevuto, da parte di un amico, per la sua straordinaria devozione alla Santa Patrona, un piatto in ceramica dipinta a mano dal maestro Franco Raimondi di Vietri sul Mare, su commissione dell’Art Gallery del ristorante La Caravella di Amalfi, raffigurante il simulacro di Santa Trofimena con alle spalle uno scorcio dell’abitato di Minori in monocromatico (c’è anche l’abitazione in cui Nuschese è cresciuto). 

Un’opera esclusiva e di pregevolissima fattura, oltre che dall’alto valore simbolico. 

Dal Comune di  Tramonti, “Terra Madre” di Nuschese (sua madre Giovanna Apicella era nativa del polmone verde della Costiera), una pergamena del Comune firmata dal sindaco Domenico Amatruda a esaltare lo straordinario successo guadagnato oltreoceano. “A Franco Nuschese, rappresentante autorevole dell’ospitalità italiana del mondo, figlio illustre di Tramonti, terra antica di sapori e tradizioni, nel trentesimo anniversario della fondazione del Cafe Milano, icona del gusto e dello stile italiano nella capitale degli Stati Uniti d’America. Self made man legato visceralmente alle sue origini, è emblema del genio italiano nel campo dell’imprenditoria e della comunicazione.  

Brillante uomo d’azione e di rapporti personali e internazionali, fautore di iniziative lungimiranti, è influente ambasciatore del Made in Italy. Con il suo innato carisma, la straordinaria umanità e l’inesauribile entusiasmo è sempre pronto a offrire il proprio originale contributo alla realizzazione di progetti di successo. Tramonti è fiera e orgogliosa di essere sua Terra Madre, che gli ha dato radici solide”, questo il testo. 

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