di PAOLO RUSSO*
Mai come quest’anno la giornata della memoria deve avere una chiara impronta antifascista. In Italia non si può commemorare ed esecrare la shoah senza riconnetterla alla dittatura fascista, che ne fu parte attiva con proprie leggi razziali, proprie violenze e discriminazioni, propri campi di concentramento e proprie vittime non soltanto ebree. La destra che guida legittimamente il paese ha il dovere di affermare e tutelare i principi della Costituzione repubblicana, perché è in base a quei principi che è potuta diventare maggioranza di governo. Tra questi principi il rifiuto del fascismo è storicamente il punto di aggregazione del popolo che ne fu vittima e delle forze politiche che lo combatterono e che si riunirono, al di là delle reciproche differenze, nel nuovo patto costituzionale. E tutti i partiti attuali dovrebbero, al di là delle reciproche differenze, riconoscere quel momento fondativo e quelle regole comuni, a partire dalle vicende storiche che li determinarono. L’assurda parificazione tra fascismo e antifascismo come scelte politiche di pari dignità va respinta senza alcuna esitazione: il fascismo di Mussolini ha oppresso e violentato l’Italia, i partiti antifascisti l’hanno liberata e rifondata sulla libertà e l’uguaglianza. E’ sperabile che nessun ministro, nessun parlamentare, nessun presidente o vicepresidente di alcunché, nessun esponente della destra oggi al potere conceda riconoscimenti o attenuanti a un periodo storico che non ne ha alcuno. Come pure è sperabile che l’imminente commemorazione della tragedia delle foibe istriane non sia usata ancora una volta come metro di equiparazione e quasi come contrappeso alle tragedie molto più vaste e ingiustificabili innescate dagli orrori del nazifascismo. La giornata della memoria va identificata come condanna universale e inappellabile contro qualsiasi genocidio, anche con riferimento a quello in atto nella striscia di Gaza, dove il governo israeliano sta usando il criminale attacco del terrorismo palestinese come giustificazione per il massacro indiscriminato della popolazione civile: reagire a una carneficina con una carneficina cento volte peggiore non serve al raggiungimento della pace, ma solo a perpetuare indefinitamente l’odio tra i popoli. E’ invece il comune impegno per la conquista della libertà a porre le basi per una vera pace, ed a costituire il più certo e solido legame storico tra i cittadini italiani: occorre che tutti facciano in modo di preservarne la verità e la memoria.
Tutti possono partecipare all’incontro indetto dall’ANPI Costiera Amalfitana per lunedì 29 gennaio alle ore 18:00 nell’aula consiliare del Comune di Minori.
*consigliere comunale di Minori