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Jackie Kennedy a Ravello: nel 1962 quella lunga vacanza e la love story con Gianni Agnelli

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di EMILIANO AMATO

Era l’8 agosto del 1962 quando la first lady d’America, Jacqueline Kennedy, scelse Ravello per le sue vacanze italiane. Giunse a bordo di un aereo privato all’aeroporto di Pontecagnano per poi raggiungere, in auto, la “Divina”. Con la figlioletta Caroline, la sorella Lee Radziwill, il cognato e un seguito composto dalla bambinaia e dalla segretaria, era scortata dai mezzi della polizia e da due uomini del suo servizio di sicurezza.

Jacqueline arrivò in una raggiante Ravello, accolta dalla banda musicale e dalla folla festante, a soli quattro giorni dalla morte sospetta di Marilyn Monroe. 

Soggiornò per tre settimane, fino al 31 di agosto, a Palazzo Episcopio, antica dimora di proprietà dei Duchi di Sangro, già residenza di Vittorio Emanuele III. Nelle sue sale, nel 1944 giurò il primo governo di Unità nazionale e il 5 giugno di quello stesso anno si registrò il passaggio luogotenenziale del regno al principe Umberto. 

Nelle tre settimane italiane la Kennedy era coccolata dalla governante di Villa Episcopio, la signora Flora Mansi e dalle figlie Margherita e Maria

A Ravello Jacqueline ricevette la cittadinanza onoraria dall’allora sindaco Lorenzo Mansi e le fu dedicato uno spettacolo di balli folkloristici, tenuto da piccoli e giovani figuranti ravellesi in piazza Vescovado. In quella occasione anche i graziosi John John e Caroline indossarono gli abiti tipici da “Tarantella”. Lo spettacolo fu curato dal maestro Mario Schiavo che compose una Ninna Nanna per la piccola Caroline.  

Pur “imprigionata” da rigide misure di sicurezza, amava forte il contatto con la gente e spesso chiedeva alle figlie dei vicini di casa, Anna e Viviana Mansi, di poter giocare con John John e Caroline. 

Durante il giorno preferiva recarsi al mare a Conca dei Marini, presso la residenza dei D’Urso, famiglia legata all’avvocato Agnelli da un’amicizia di vecchia data. Fu proprio in quella circostanza che avvenne il primo incontro tra il capitano dell’industria italiana e la first lady d’America. 

Spesso si vedeva l’avvocato accompagnare Jacqueline in giro per la Costa d’Amalfi. Durante le loro uscite i due vennero spesso immortalati assieme; lui nelle sue impeccabili mise marinare, e lei con lo charme che faceva tendenza negli anni della Dolce Vita. 

Aveva trentatré anni Jackie, ed era bellissima. Ogni mattina prendeva posto su una Fiat 600 decappottabile messa a sua disposizione dalla Fiat, e si recava ad Amalfi per praticare lo sci nautico, sport che prediligeva. A bordo del mitico “Veliero Blu” ormeggiato alle banchine del molo pennello, o mentre era seduta al tavolo del bar San Domingo, in Piazza Vescovado, per un after dinner era sempre con lui Gianni Agnelli.

 

La notizia di quella assidua frequentazione fece subito il giro del mondo e la stampa americana vi cucì intorno la trama di una love story, versando fiumi d’inchiostro sulle pagine di cronaca rosa. Gli ingredienti per lo scoop c’erano tutti: il fascino di entrambi i protagonisti, la bellezza dello scenario che li ospitava, il sapore mondano e spensierato dell’estate ravellese di quegli anni, gli sguardi e i sorrisi reciproci rubati dall’obbiettivo indiscreto di qualche fotografo, autorizzati a “scattare” soltanto con i tavoli dei bar sgombri da bicchieri. 

L’avvocato pernottava spesse volte a Villa Episcopio, dove aveva persino una stanza tutta per sé. E non appena la notizia giunse all’altro capo del mondo, il giornalista americano Edward Klein fu il primo a dare l’annuncio che tra Agnelli e la Kennedy era sbocciata una love story. I due finirono così nel mirino dei paparazzi che scattarono una foto dietro l’altra, mentre si scatenavano le fantasie dei cronisti. 

In un tale clima il presidente degli Stati Uniti John Kennedy, non poté rimanere a lungo all’oscuro dei fatti, malgrado le preoccupazioni legate al duro l duro braccio di ferro con l’Urss, per via delle basi missilistiche a Cuba. Il presidente si era mostrato tanto risoluto nel gestire quella crisi da far temere un conflitto.  

E quando questa storia superò il limite della sua pazienza, ordinò alla moglie di rientrare a casa: “More Caroline, less Gianni” (“Più Caroline, meno Gianni”), recitava il laconico ma eloquente messaggio inviato a Jackie. Così si concluse il primo viaggio italiano della first lady e con esso anche una tra le love story che hanno maggiormente appassionato i curiosi di tutto il mondo. Per anni questa storia rimase puro pettegolezzo, fino a quando lo scrittore americano Gore Vidal (il primo dei tre mariti della mamma di Vidal si era risposato con la mamma della first lady d’America) nel 2005, in procinto di lasciare definitivamente Ravello, confidò che ci fu realmente qualcosa più di un flirt tra Gianni Agnelli e Jacqueline Kennedy. 

Mentre la First Lady, rientrata in America, dopo poco più di un anno vide suo marito morire e non tornò mai più a Ravello, l’Avvocato ha continuato ad essere ospite fisso della perla della Costiera per tutta la sua vita. L’ultima visita risale al 2001, quando giunse da Amalfi, tappa di una minicrociera a bordo del panfilo rimorchiatore “F-100”, successore dell’altrettanto celebre “Veliero Blu”, con la moglie Marella ed un giovanissimo John Elkann. 

Una visita breve, in ogni caso quanto basta per godere di nuovo della bellezza e dell’unicità del posto, ma soprattutto per rivedere, in quella che a sua insaputa sarebbe stata l’ultima volta, quel luogo a lui tanto caro, magnifico scrigno di ricordi indelebili. 

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