The processing of palm branches to celebrate Palm Sunday is a centuries-old tradition on the Amalfi Coast. We find evidence of this in the travel writings of the German Ludwig von Rochau, ideologist of Realpolitik.
Nella domenica delle Palme del 1851 il giornalista e politico tedesco August Ludwig von Rochau (1810-1873) arrivò ad Amalfi. Veniva da Salerno, dove era rimasto colpito dai preparativi della festa, e dalle caratteristiche palme intrecciate che sono una delle tradizioni del nostro territorio.
“Per le strade di Salerno si respirava un’atmosfera festosa, perché il giorno dopo era la Domenica delle Palme. Le palme consistevano in foglie secche di piante nane, intrecciate a formare graziose figure di ogni genere, le quali, dopo essere state benedette in chiesa, vengono conservate nei sacrari domestici fino all’anno seguente. A Roma, sotto i cui cieli non prosperano le gigantesche piante africane, le palme arrivano via mare da una località situata in una posizione più felice, di cui ora non ricordo il nome. Mi è stato detto che questa devota mercanzia è stata trasportata in tal modo per secoli, e che non è mai successo che uno di questi vascelli facesse naufragio, il che è chiaramente un miracolo, come ognuno deve riconoscere”.
Rochau, secondo il quale il compito principale della politica non consisterebbe «nella realizzazione dell’ideale, ma nel raggiungimento di scopi concreti», è considerato l’ideologo della “Realpolitik”, termine da lui usato per la prima volta in riferimento al cancelliere tedesco Bismarck.
I suoi scritti di viaggio sono raccolti nell’Italienisches Wanderbuch 1850-1851. Nel corso della sua visita in Costiera diventa testimone involontario di un litigio fra le guide del luogo e quelle “forestiere”, che si contendevano il diritto di accompagnare gli ospiti. Dalle sue parole apprendiamo dell’esistenza della “famiglia Meloni, che di padre in figlio godeva da tempo immemorabile del privilegio di mostrare le bellezze di Amalfi”.
Della tradizione delle palme racconta anche Matteo Camera, che a proposito di Conca così scrive nelle sue Memorie Storico-diplomatiche: “I naturali del luogo si dilettano anche di lavorare palme (per la Domenica delle Palme), e comprati gli germogli di esse da per tutta quella Costiera, ove ne abbondano, si conferiscono a lavorarle a Napoli a tempo opportuno”.