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L’attualità del messaggio di Francesco

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di PADRE ENZO FORTUNATO

C’è un’immagine poco conosciuta e custodita a Greccio di San Francesco che piange. Oggi, 4 ottobre, l’Italia celebra la sua memoria. Ma credo che stia piangendo nel guardare questo mondo diviso e in fiamme. Credo che stia piangendo osservando la Terra Santa dilaniata dalla guerra e la religione strumentalizzata in campagne di odio. Proprio quei luoghi sacri dove, in tempi di crociate, volle fortemente recarsi nel 1219 per incontrare il sultano al-Malik al-Kamil. La sua richiesta non era quella di imporre una religione, ma di stabilire un legame umano, un terreno comune per favorire l’amicizia tra i popoli.


 Ma piange anche, Francesco, nell’osservare il Paese di cui è patrono, l’Italia, investire in armi più che in progetti di pace e solidarietà.
   
Eppure oggi per i figli del santo di Assisi è un giorno di festa. E Francesco è tra i nomi più diffusi. Una volta in Italia non si andava a scuola. Chissà se è il caso di ripristinare questa festa per sensibilizzare maggiormente alla sua lezione di umanità. O almeno di far riflettere nelle scuole sulla sua eredità.


  
Nulla è più lontano da San Francesco di un mondo dilaniato dalla guerra. Ma chi tra i leader attuali ascolta la voce del Santo di Assisi? Papa Francesco non dimentica mai di richiamarne il messaggio, esortando i leader a ricercare la pace attraverso il dialogo. Le sue parole, i moniti degli Angelus, i messaggi portati di persona in giro per il mondo, le telefonate di ogni sera richiamano un impegno comune per la cura del creato e la fraternità tra i popoli. «Un grande uomo nello stato più piccolo del mondo», come lo ha definito Roberto Benigni in occasione della prima giornata mondiale dei bambini.
   In questo giorno di festa, siamo allora chiamati non solo a celebrare la sua figura ma a reinterpretare la sua eredità nel nostro mondo. C’è bisogno di San Francesco. Ci avviciniamo anche agli 800 anni dalla sua morte. Ancora una volta gli verranno intitolate piazze, strade e monumenti. Il nome rimarrà, ma il messaggio rischia di restare inascoltato.

redazione
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