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Servizi sociali, Minori: ok del Consiglio comunale a modifica statuto Azienda consortile

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Nella serata di ieri, giovedì 5 giugno, si è regolarmente svolto il Consiglio Comunale di Minori. Tra i punti in discussione l’approvazione della modifica dello Statuto dell’Azienda Speciale Consortile Cava-Costa d’Amalfi (ASCCCA).

Anche il gruppo di minoranza “Le Formichelle – Un’altra prospettiva”, rappresentato ieri in seduta dai consiglieri Manzi e Criscuolo (con Citro che era assente per motivi familiari), ha votato a favore della modifica, accompagnando il proprio consenso con un intervento scritto dalla Citro e letto dai colleghi di opposizione.

«Questo Consiglio, e in particolare questo punto all’ordine del giorno, rappresentano per me un momento fondamentale» si legge nella dichiarazione, che ripercorre un lungo percorso di impegno sia politico che tecnico intrapreso dalla Citro, sin da quando era in maggioranza, all’interno dell’Ambito Sociale S2.

«È con orgoglio che posso dire che il Comune di Minori, anche grazie a questo lavoro, è stato tra i primi ad attivare servizi essenziali e qualificati come l’asilo nido comunale, il centro antiviolenza, le educative domiciliari specialistiche, gli orti sociali e numerosi progetti di prevenzione».

Ma a rappresentare l’orgoglio dell’impegno portato avanti in questi anni è la trasformazione del Piano di Zona per i Servizi Sociali ad Azienza Speciale Consortile. Un passaggio complesso, «né facile né indolore», dichiarano dall’altra prospettiva.

«Il problema centrale del nostro Ambito è noto da tempo: la profonda asimmetria tra Cava de’ Tirreni (oltre 54.000 abitanti) e i 13 Comuni della Costiera Amalfitana (33.000 abitanti in totale)». Due realtà molto diverse, che secondo la consigliera Citro non hanno mai beneficiato equamente dei servizi erogati.

Poi l’appello in una missiva formalizzata alla Regione Campania del 6 febbraio 2023 per portare avanti «la creazione del nostro ambito con i 13 Comuni Costieri». La proposta, in contrasto con le norme in vigore, nasce dalla volontà di «leggere il territorio» e di essere più partecipi nelle scelte di gestione e organizzazione.

Citro nel suo intervento denuncia apertamente, infatti, una crisi di gestione e di rappresentanza dichiarando che «Il licenziamento di due dirigenti dell’Ambito, tra cui il coordinatore, è l’epilogo amaro di una crisi gestionale e politica». E attacca. «La cornice legittimante di questo scempio è stata la politica locale che non ha mai avuto il coraggio di tagliare i ponti con Cava de’ Tirreni».

Esprime enorme soddisfazione per la costituzione dell’ente, ma non nasconde i suoi dubbi: «Avevo anche lavorato per garantire una rappresentanza maggioritaria della Costiera Amalfitana nello statuto, ma anche questo non fu accolto». E aggiunge: «Questa Azienda ha bisogno di programmazione, visione, sacrificio, e non di equilibrismi politici».

Particolarmente critico, e preoccupante, è il riferimento alla seduta del Consiglio Comunale di Cava de’ Tirreni, che il 3 giugno è stato sospeso senza l’approvazione della modifica statutaria. «Ci chiediamo: cosa accadrà ora a livello amministrativo? Quali saranno le conseguenze per l’assetto dell’Azienda?»

Si avvia alla conclusione dicendo: «È arrivato il momento di battere il chiodo, di mettere sul tavolo con forza la richiesta – ormai non più rinviabile – di scissione da Cava. La Costiera Amalfitana ha esigenze, identità e orizzonti geopolitici distinti».

Poi chiosa così: «La politica è potere, e quando serve per il bene comune, il potere va esercitato», e ribadisce la disponibilità non solo politica ma anche tecnica a collaborare per «un welfare locale adeguato alle esigenze delle famiglie, dei bambini e delle persone fragili della Costiera».

Raffaele Vincenzo Giorgio

redazione
http://www.quotidianocostiera.it
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