Sulla velenosa questione box auto e bretella stradale di Minori interviene il consigliere di minoranza Fulvio Mormile il quale aveva abbandonato, lo scorso 30 novembre, il Consiglio comunale che non aveva accolto la sua mozione attraverso cui “consigliava” a tutte le persone che hanno versato una caparra per la costruzione dei box auto di affrettarsi a chiederne la restituzione.
Con una nota trasmessa alla nostra redazione giornalistica – che pubblichiamo integralmente di seguito perchè utile alla completezza dell’informazione – Mormile ripercorre le fasi del progetto dell’opera, dal suo partorimento, non senza replicare ai recenti attacchi del sindaco Andrea Reale rivolti anche alla stampa, rea di aver riportato la notizia dell’ordinanza con cui il TAR ha chiesto chiarimenti al Comune circa l’indefinizione della gara d’appalto, sottolineando che non tutte le caparre erano state restituite. Tanto è bastato a irritare Reale. Segue testo di Mormile.
“21 novembre 2009, questa la data di presentazione del progetto box auto, da un idea del minorese ingegner Giuseppe Del Pizzo, anno in cui Andrea Reale debutta come sindaco, e dopo solo pochi giorni dal suo insediamento mette le mani sull’opera privata avocandola impropriamente al pubblico, individuando prima un discusso ed oneroso tecnico che avvia un improbabile procedura di project in stile Frankenstein. Dopo 5 anni si arriva a una improvvida aggiudica che fa subire al nostro Comune una richiesta di risarcimento per procurato danno di oltre 3 milioni di euro. L’ufficio Lavori Pubblici ripropone gara che va deserta per ben 2 volte. Per evitare l’ennesima figuraccia viene avviata altra procedura fantasiosa invitando in ginocchio 86 imprese a partecipare ma nessuno risponde. Solo un operatore (che ha bisogno di riunirsi in Ati) a tempo scaduto, e probabilmente sollecitato dalla politica, fa la cortesia al Sindaco di partecipare, ma dopo 2 anni di studi è costretto a certificare ancora un’altra volta la scadenza del progetto e del relativo Piano Economico e Finanziario. L’impresa dichiara che una delle poche possibilità di realizzarlo sarebbe solo cedergli gli incassi di tutti gli attuali parcheggi del comune per oltre 18 anni. Il solo averlo potuto ipotizzare mi fa venire i brividi.
La mia mozione non inserita nell’ordine del giorno del 30 novembre consigliava a tutte quelle persone che hanno versato una caparra per i fantomatici box, di affrettarsi a chiederne la restituzione.
Perché ad oggi tutte le parti in causa hanno perso e tanto in termini economici a partire dai proprietari dei suoli che per i 13 anni in cui il sindaco li ha mantenuti bloccati sostituendosi a loro nell’azione imprenditoriale, facendone diminuire il valore di oltre l’80%, procurando danni per quasi 4 milioni allo stesso Ente da lui amministrato con sbagliate aggiudiche ed enormi spese per avvocati e tecnici d’area.
Tutto ciò ha dimostrato ampiamente l’incapacità di realizzare l’opera, (ricordo ai più che in uno dei suoi famosi consigli rivolgendosi a me esclamò: Mormile la vacanza è finita domani comincia l’opera, era il maggio del 2014) ma questo forse è un bene viste le recenti performance ottenute con la fontana e quella in itinere con il tunnel.
Inoltre nel suo ultimo editto bulgaro mi accusa di conflitto d’interesse, ma può un uomo costretto a svegliare il suo notaio di notte per formalizzare le sue dimissioni dalla carica d’amministratore del suo hotel per sfuggire al pagamento di oltre 200 mila euro di tributi locali, tacciare me di tale atteggiamenti, ma può quest’uomo dinnanzi alla sua coscienza davvero affermare di non essersi accanito contro i proprietari ed ideatori dell’opera solo perché portano il mio stesso cognome? Se qualcheduno deve essere punito, mirate al cuore: Ma il mio, non dei miei cari. Colpire le persone inermi non vi fa onore. In merito alle critiche rivolte ai giornali ricordo ai miei colleghi di Consiglio che la notizia in oggetto riporta l’ordinanza n. 3213 del 28.11 del Tar, data per prima dal Mattino il giorno 30.11, ripresa in maniera professionale e puntuale dal Quotidiano della Costiera, diretto da un vero giornalista. Inoltre entrambe le testate non credo si possano annoverare tra i siti inclini alle marchette. A conti fatti ammettere i propri errori tacendo alle giuste critiche farebbe bene al confronto democratico.”