«Che ben vengano politiche di gestione del turismo, ma il controllo non può limitarsi solo al turismo extra-alberghiero. Deve interessare tutto il tessuto produttivo dell’intera sosta d’Amalfi. Non solo i posti letto, ma anche i trasporti, la ristorazione, il ciclo di raccolta dei rifiuti, le presenze giornaliere di quanto non soggiornano che al momento hanno raggiunto numeri ingestibili che premono scardinando la logistica del territorio». Lo dichiara il presidente del Distretto Turistico della Costa d’Amalfi Andrea Ferraioli che ritorna sulla necessità di regolamentare tutto il settore turistico della “Divina” dopo quanto detto dal sindaco di Amalfi Daniele Milano in merito alle scelte da attuare per l’extralberghiero.
«Tutti i servizi destinati al turismo vanno regolamentati e gestiti in un’ottica che sia quella della costiera amalfitana intera come destinazione turistica – aggiunge – . Una destinazione che in più interloquisce attivamente con la confinante penisola sorrentina, con la quale condivide i flussi di visitatori. Ad oggi emergono fenomeni che sono campanelli d’allarme come lo spopolamento, dovuto al consumo dei vani abitativi dal settore extra-alberghiero, l’eccessivo numero di presenze in uno stretto arco temporale, la difficoltà a trovare forza lavoro, che hanno radici che affondano nel tempo».
Ferraioli prende ad esempio, i flussi migratori della popolazione dovuti alla scarsità di abitazioni a uso residenziale: «Nei primi anni 2000 erano interni alla Costiera con spostamenti verso le città collinari, oggi vanno verso l’esterno perché anche in collina gli spazi sono finiti. La destinazione storicamente non è mai stata gestita e per questo siamo a questo punto».
«A fronte di questi segnali di allarme abbiamo ancora la possibilità, costruttiva, di unirci in una DMO (Destination Management Organization) dell’intera Costiera che possa nel tempo andare a ritagliare il pubblico, disegnare i consumi, costruendo esperienze di visita sostenibili per tutti, a partire dal territorio» è il monito del presidente Ferraioli.