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Positano, caso hotel Villa Franca, la replica: «Solo lungaggini processuali»

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Sulla vicenda del processo che riguarda l’hotel Villa Franca di Positano e l’eredità dell’imprenditore Mario
Russo contesta dai familiari, interviene anche l’avvocato Gianpiero Pirolo difensore di Francesca Russo e della figlia Rosa Taddeo. Riportiamo la sua precisazione dopo aver ripreso l’articolo pubblicato ieri dal Mattino a firma della collega Petronilla Carillo: «Facendo seguito all’articolo «Villa Franca,
la guerra tra eredi passa in sede civile», apparso in data 4 febbraio 2023 sulla edizione salernitana de Il Mattino, avente ad oggetto la vicenda giudiziaria relativa alle disposizioni testamentarie di Mario Russo,
per una oggettiva ricostruzione dei fatti mi preme evidenziare quanto segue. Effettivamente la Corte di Appello di Salerno, aderendo ad un primo orientamento interpretativo della riforma Cartabia, ha trasferito alla Corte di Appello si Salerno, sezione civile, l’impugnazione proposta dalla parte civile ai soli effetti risarcitori.
La circostanza è processualmente neutra dal momento che la Corte, lungi dall’accogliere l’impugnazione della parte civile, si è limitata a ritenerla ammissibile, trasmettendo gli atti al Giudice competente. Questo l’unico fatto nuovo che non rappresenta alcuna riforma delle precedenti decisioni giuridizionali al contrario di
quanto potrebbe argomentarsi dalla lettura dell’articolo. Appare opportuno fare un breve resoconto delle vicende giudiziarie susseguenti alle azioni proposte dai presunti eredi Russo/Mandara. Il giudizio civile promosso per la querela di falso in relazione al testamento olografo è attualmente pendente in Cassazione (su ricorso presentato dalle presunte parti offese), dopo che la Corte di Appello ha rigettato la domanda
per la insussistenza della prova circa la falsità dell’atto. In sede penale, il giudizio per la circonvenzione di incapace è stato dichiarato estinto per prescrizione prima ancora che avesse termine la istruzione dibattimentale dei testi dell’accusa. Il giudizio per il falso si è concluso con una assoluzione con formula piena (perché il fatto non sussiste, ex art.530, primo comma cpp), poi oggetto di impugnazione ai soli effetti civili, come detto trasmessa alla Corte di Appello di Salerno che, sul punto, si è già pronunciata in favore delle Signore Russo Francesca e Taddeo Rosa. Insomma, a fronte di un proliferare di iniziative giudiziarie (strumentalmente si sono scisse nelle diverse sedi competenti le medesime pretese risarcitorie delle due presunte persone offese) non vi è stato nessun procedimento definito con l’accoglimento delle infondate richieste. Nonostante la mia formazione professionale sia improntata alla difesa processuale attraverso gli strumenti processuali (difesa nel processo, giammai dal processo) non potevo rimanere silente davanti ad una prospettazione sostanzialmente difforme dalla realtà processuale».

redazione
http://www.quotidianocostiera.it
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