Sarà presentato martedì 19 luglio, nella sala conferenze dell’Area Marina Protetta Punta Campanella (ore 10,30), il progetto FIRM (Filiera Rifiuti Marini) coinvolge CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), Regione Campania, cooperative di pesca e 17 comuni di Penisola sorrentina, Costiera Amalfitana e Cilento.
“Un mare sostenibile, la politica regionale per il recupero dei rifiuti marini: il ruolo dei pescatori, la ricerca e le prospettive future” è il titolo dell’incontro di presentazione. Ai saluti del presidente del Parco Marino Lucio Cacace e del sindaco di Massa Lubrense e presidente dell’Assemblea dei Sindaci dell’Amp Lorenzo Balducelli; Maria Passari, D.G. Politiche Agricole Alimentari e Forestali della Regione Campania; Marcella De Martino del CNR-IRISS, responsabile del progetto FIRM, rappresentanti del mondo della pesca e sindaci dei comuni coinvolti. L’ assessore regionale Nicola Caputo concluderà i lavori.
Attualmente sono 17 i comuni che hanno pro-attivamente aderito al progetto: Amalfi, Bacoli, Castellabate, Cetara, Ischia, Maiori, Massa Lubrense, Meta di Sorrento, Montecorice, Pollica (Acciaroli), Portici, Positano, Procida, Sangiovanni a Piro (Scario), Salerno, Sorrento, Vico Equense.
Il progetto prevede l’allestimento di aree di raccolta nelle zone di ormeggio, in modo da consentire ai pescatori di conferire e differenziare i rifiuti pescati. L’obiettivo è creare una filiera capace di generare valore economico, ambientale e sociale per i territori interessati.
«Bottiglie, sacchetti e cassette di plastica, reti e attrezzi per la pesca, materiali pesanti. I rifiuti accumulati nel Mar Mediterraneo mettono a serio rischio la sua biodiversità e l’intero ecosistema marino» spiegano dal CNR.
Il Progetto FIRM “Una rete da pesca per la filiera dei rifiuti marini” nasce con la finalità di sperimentare e creare le basi per lo sviluppo di un innovativo ciclo dei rifiuti marini nella Regione Campania.
«Durante lo svolgimento della loro attività professionale di pesca, dal mese di maggio ad ottobre 2022 le cooperative di pescatori sono attivamente coinvolte nella raccolta dei rifiuti lungo l’intera costa campana», dichiara Marcella De Martino, responsabile scientifica del progetto. «I rifiuti marini depositati e differenziati in aree opportunamente predisposte per la raccolta – continua De Martino – saranno successivamente analizzati dai ricercatori del CNR, attraverso diverse metodologie e processi di trattamento (selezione e macinazione). Ispirandosi ai modelli di economia circolare, il progetto prevede la co-progettazione di una serie di soluzioni innovative per il recupero e riciclo dei materiali raccolti in modo da generare valore economico, sociale ed ambientale per l’intero territorio e le comunità locali in una prospettiva di sviluppo sostenibile».
Il progetto è stato finanziato grazie ai fondi FEAMP e fortemente voluto dal D.G. Politiche Agricole, Ufficio Centrale Pesca e Acquacultura della Regione Campania, Maria Passari, al fine di favorire l’attivazione di quelle potenziali sinergie tra il mondo della ricerca e il settore della pesca, per la sperimentazione e individuazione di filiere innovative dei rifiuti marini.
Promotore e capofila è l’Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR- IRISS), in collaborazione con l’Istituto di Scienze dell’Alimentazione (ISA) di Avellino e l’Istituto per i Polimeri, Compositi e Biomateriali (IPCB) di Pozzuoli. Le Organizzazioni regionali dei pescatori, partner del progetto, includono: UNCI – Federazione Regionale della Campania; Federpesca – Federazione Nazionale delle Imprese di Pesca; Confcooperative – FedAgriPesca Campania; AGCI Campania; LEGACOOP Agroalimentare; Coldiretti – Impresa Pesca. Tra i partner anche le Associazione: AICS Napoli, Assoutenti Campania e Hippocampus. Il progetto è patrocinato da MareVivo onlus, uno dei principali promotori della Legge Salvamare, la cui recente approvazione si pone come un’opportunità fondante per aumentare l’efficacia del progetto FIRM.
Previste ulteriori risorse per incentivare investimenti per l’adeguamento o la creazione di apposite aree di raccolta, allestite in prossimità degli ormeggi, per il conferimento dei rifiuti accidentalmente pescati.