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Ravello, dove il mondo va a nozze. Sposi messicani e scozzesi insieme, in piazza le diverse culture del “sì”

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A Ravello si incontra il mondo. Scelta come meta ideale dalle coppie di ogni latitudine per il fatidico “sì”, è crocevia di culture e tradizioni, usi e costumi, confermandosi location più suggestiva per un matrimonio ‘mondiale’. Quest’anno, nella sola Città della Muscia, fino a ottobre, si celebrano circa 500 matrimoni con riti religiosi, civili e simbolici. E c’è chi non rinuncia a esibire i simboli della propria cultura. Com’è successo lunedì scorso, di assistere, in successione, a un matrimonio messicano con tanto di gruppo di mariachi con sombreri, trombe e chitarre e subito dopo a nozze scozzesi con lo sposo e gli invitati rigorosamente in kilt, come vuole la tradizione.

Passare dalle calde e vivaci sonorità latine, che hanno scaldato l’atmosfera (già torrida) del pomeriggio di Piazza Vescovado, ai toni più discreti e quasi algidi degli sposi scozzesi, come un’escursione termica, è stato sorprendente.

Per la coppia di giovani messicani, matrimonio religioso in Duomo e, all’uscita, festa grande in piazza col gruppo etnico di mariachi da cinque elementi (due trombe, una vihuela, un guitarrón e un violino), che si è esibito in una inusuale performance, molto apprezzata da turisti e residenti che non hanno resistito a catturare con i propri smartphone il momento più unico che raro.

Al centro della piazza il padre della sposa ha interpretato un brano della cultura messicana a “consegnare” la propria figlia al suo sposo.

Intanto ai giardini della Principessa di Piemonte si era appena conclusa la celebrazione del rito civile della coppia di scozzesi. In piazza, la sfilata degli uomini in kilt, una schiera di giovani invitati, tutti di buona famiglia. Eleganza fuori misura con i tipici gonnellini scozzesi a quadri dai diversi colori, che si differiscono per famiglia e casata: cintura alta di pelle, con fibbia lavorata d’argento; lo sporran, un borsellino di pelle, portato sul davanti del kilt, che riprende il motivo della cintura e per finire il tartan, il classico tessuto a quadri che forma la gonna a portafoglio da indossare senza biancheria intima, proprio come vuole la tradizione.

L’uniforme si completa con calze alte in lana (a sfidare il caldo torrido) e con scarpebrogues, delle calzature particolari con lacci molto lunghi da annodare a forma di triangolo e attorno alla caviglia, sul davanti o sul lato del piede.

Usi e costumi che continuano a resistere anche in tempi ultramoderni, sfoggiati con stile ed eleganza nella poliglotta Ravello, luogo d’altri tempi, in cui tutti sono accomunati da una promessa d’amore, dove il mondo decide di andare a nozze.

I festeggiamenti sono proseguiti presso due diverse rinomate strutture, fino a notte fonda, a base di Tequila e Mezcal, da una parte, birra e Wiskey dall’altra.

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