Standing ovation ieri sera a Villa Rufolo per Zubin Mehta al suo ritorno sul podio di Ravello dopo 28 anni.
La bacchetta dell’86enne direttore d’orchestra indiano, tra i piàù celebri al mondo, ha diretto l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino per il terzo appuntamento del cartellone della 70esima edizione del Ravello Festival.

Sul palco della Città della musica come solista il violoncellista Antonio Meneses, impegnato in un classico della letteratura per il suo strumento, le Variazioni su un tema rococò per violoncello e orchestra op. 33 di Chaikovsky.

Il programma è stato incentrato quasi totalmente sulla figura di Chaikovsky, ed ha regalato al pubblico di Ravello un concerto a tinte forti, soprattutto emozionali.
L’Orchestra del Maggio ha eseguito con personalità e trasporto le pagine scelte da Mehta per la serata: in apertura l’Ouverture e due estratti dal balletto Le creature di Prometeo di Ludwig van Beethoven (Adagio e Finale), pagine che ricevono dal direttore una lettura nitida, scattante e molto efficace; dopo una breve pausa, la quarta Sinfonia del compositore russo.

In evidenza alcuni giovani innesti nell’Orchestra e la straordinaria sintonia con il suo direttore emerito. Durante la performance Mehta si è avvalso del sostegno di uno sgabbello per dosare le forze sul podio.

Applausi a scena aperta del pubblico che ha riservato a uno tra i più grandi direttori d’orchestra viventi il doveroso tributo.