Le mani, annerite dalla terra che ha coltivato, screpolate dal sole e da tutti quegli elementi che giorno per giorno ha toccato. Il lavoro, o meglio la fatica, di una vita nel lembo di terra più bello del mondo. Ferdinando Di Palma, tra gli ultimi eredi di quella nobile tradizione contadina che di stagione in stagione si tramanda da padre in figlio, ha tagliato il traguardo dei novant’anni. Il suo rapporto viscerale con “Madre Natura” attivo fino a pochissimi anni fa, quando le forze gli hanno consentito di recarsi presso i suoi terrazzamenti di San Cosma. La sua fedeltà al lavoro è stata riconosciuta anche dal Comune di Ravello che lo premiò col tarì d’oro.

Nei giorni scorsi è stato festeggiato dalla sua famiglia al gran completo: dai figli Angelo, Rosalia, Rita e Mario, con i nipoti Domenico e Rossella, Filomena e Ferdinando, Michela e Tullio, Fabio e Mirko e i pronipoti Alfonso e Francesco.


Uomo saggio e cortese, soprattutto lavoratore instancabile, devoto del Santi Cosma e Damiano, Ferdinandino oggi si gode l’affetto della sua famiglia dopo essere stato grande lavoratore della terra anche a salvaguardia dei terrazzamenti e di quell’agricoltura eroica del posto più bello del mondo. Con tanti altri audaci “contadini volanti” (termine coniato dalla giornalista Flavia Amabile) è stato sentinella a difesa del nostro territorio. Oggi la sua preziosa eredità di valori e conoscenze è trasmessa a figli e nipoti che portano avanti, nella quotidianità, questa ricchezza.