La questione del referendum abrogativo sulla galleria Maiori-Minori entra in una nuova fase giudiziaria. Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) di Salerno ha dichiarato il difetto di giurisdizione, trasferendo il contenzioso alla giustizia civile.
Questa decisione ha suscitato numerose polemiche, in particolare da parte del Comitato Promotore del Referendum Popolare di Maiori “No Tunnel e No Depuratore”, che sperava di ottenere una risposta definitiva dal giudice amministrativo.

Il TAR, pur dichiarando la propria incompetenza, ha riconosciuto un principio giuridico fondamentale: il Comitato Promotore, pur non essendo un organo dell’ente territoriale, esercita un potere pubblico e agisce in posizione di pari dignità rispetto all’amministrazione comunale.
Il ricorso era stato presentato per sollecitare l’Amministrazione Comunale di Maiori a convocare la commissione prevista dallo Statuto Comunale, primo passo per analizzare l’ammissibilità del voto referendario.
Tuttavia, il TAR ha ritenuto che la questione fosse di natura civile e non amministrativa, poiché non riguardava diritti legittimi, ma diritti soggettivi.
Il Comitato Promotore ha rilasciato un comunicato in cui, pur non condividendo l’esito della sentenza, prende atto della decisione del TAR e conferma la propria battaglia legale:
«Il TAR ha ritenuto il ricorso inammissibile per difetto di giurisdizione, ma ha riconosciuto che il Comitato Referendario ha pari dignità con l’istituzione comunale ed è titolare di diritti soggettivi. Di conseguenza, è idoneo a promuovere ogni azione in materia referendaria».
Nonostante il riconoscimento dell’importanza del Comitato, il passaggio alla giustizia ordinaria rappresenta un rischio di allungamento dei tempi, con il pericolo concreto che il referendum venga rimandato a data indefinita.
Ciò potrebbe compromettere il diritto democratico della comunità di Maiori di esprimersi sulla realizzazione della contestata infrastruttura.
Il comitato promotore, guidato dall’ex sindaco Mario Civale, sottolinea come la decisione del TAR non significhi una sconfitta sul piano del merito, ma solo un cambio di competenza giurisdizionale.
Per questo motivo, il Comitato annuncia battaglia.
«Il TAR, pur dandoci ragione sul merito dell’azione promossa, ha indicato la giustizia ordinaria come foro competente. Valuteremo con attenzione i prossimi passi da intraprendere per continuare a far valere i diritti del Comitato», ha dichiarato Civale.
Nel comunicato ufficiale, il Comitato denuncia anche il rischio che l’atteggiamento dell’amministrazione comunale sia un tentativo deliberato di ostacolare il referendum.
La mancanza di una risposta tempestiva e trasparente da parte del Comune, infatti, viene interpretata come una strategia per evitare il voto popolare.
«Se l’Amministrazione pensa, con il proprio atteggiamento dilatorio, di aver vinto evitando il referendum, sbaglia di grosso. Perdiamo tutti, soprattutto la democrazia e il sacrosanto diritto di partecipazione diretta dei cittadini», si legge nel comunicato.
Il referendum abrogativo sulla galleria Maiori-Minori rappresenta uno strumento di democrazia diretta fondamentale per la comunità locale.
Il Comitato Promotore, assistito dagli avvocati Oreste Agosto e Vincenzo Rispoli, conferma il proprio impegno per difendere i diritti democratici dei cittadini di Maiori.
La battaglia, dunque, non è finita.
Il passaggio alla giustizia ordinaria potrebbe allungare i tempi, ma il Comitato è determinato a portare avanti la propria causa affinché la popolazione possa esprimersi liberamente su un’opera destinata a cambiare il volto del territorio, e far sì che il progetto della galleria resti tale.
Raffaele Vincenzo Giorgio