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“Semolino, purè, mela cotta”: nel libro di Antonio O. Mansi la cultura e l’immaginazione ti fanno ritrovare il gusto della vita

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di NOVELLA NICODEMI

Cosa fai se sei bloccato in un letto d’ospedale per due settimane, costretto a mangiare il ben poco invitante cibo d’ospedale? Leggi, guardi la tv, chiacchieri con gli altri pazienti. Di solito è tutto quello che può venire in mente per ingannare il tempo. C’è invece chi, come l’autore di questa originalissima opera, si inventa un reality show a tema culinario e ci scrive pure un bel libro.

Semolino, purè, mela cotta (edizione Bookabook) è lo stravagante titolo dell’opera prima di Antonio Osea Mansi, nato nel 1985 in America ma cresciuto in Italia, originario della Costiera amalfitana. Suo nonno aveva infatti un salone di barbiere nella piazzetta di Atrani, il suggestivo borgo marinaro noto per essere il comune più piccolo d’Italia e set prediletto dalle grandi produzioni cinematografiche hollywoodiane, da Ripley a Equalizer 3.

Dopo la Laurea in Lettere classiche, Mansi ha insegnato Italiano agli stranieri e ha lavorato per serie TV, pubblicità e videogiochi. Dal 2015 insegna tecniche di animazione all’Accademia di arti digitali Nemo di Firenze.

È il sottotitolo del libro, “Viaggio sapienzale tra i sapori d’ospedale”, a fornirne la giusta chiave di lettura del romanzo: non si tratta dell’ennesima raccolta di ricette, magari salutiste, ma di un originale racconto autobiografico scaturito da una forzata permanenza dell’autore stesso all’Ospedale di Careggi.

Mentre, su una barella al pronto soccorso, Mansi aspetta l’assegnazione di una stanza per il ricovero – durato due settimane -, inchiodato in una realtà deprimente, pensa a come resistere in quel contesto e dà vita a un diario gastronomico sui generis. Incentrato sui sapori delle pietanze servite che diventano occasione di creativi voli pindarici, il libro presenta da una inedita prospettiva il famigerato cibo da ospedale – che evoca mancanza di gusto e sapore e costituisce un’ulteriore sofferenza per gli ammalati – collegandolo, attraverso il filo conduttore dell’ironia e dell’immaginazione, a vari aspetti della realtà. Questa sorta di gioco viene preso molto sul serio dal narratore, che si sente quasi investito da una missione speciale: recensire tutto ciò che il vitto gli recapita.

Una disavventura che, grazie alla creatività, si trasforma in un’emozionante avventura della mente, impegnata a carpire i segreti nascosti nelle diverse pietanze servite. Un gioco intellettuale che addirittura potrebbe traghettare il paziente verso uno stato di coscienza superiore, uno strumento di fuga dalla realtà dell’ospedale.

Le portate destinate ai degenti sono il punto di partenza, il pretesto per costruire un mondo di fantasia in cui pazienti e personale ospedaliero vestono i panni di altrettanti personaggi del libro insieme all’autore.

Con un linguaggio arguto e brillante, lo scrittore trasporta i lettori in un universo narrativo in continua metamorfosi che assume di volta in volta i contorni di un fumetto, di un diario, di una rubrica radio.

In questo curioso cammino di conoscenza che si dipana dal cibo ogni pasto diventa l’opportunità per una recensione in grado di riscrivere una situazione senza dubbio meno poetica. Così come appaiono surreali e stranianti gli incontri che il narratore fa: una donna-angelo dantesca che presenta i piatti disponibili; i compagni di stanza che sembrano occultare misteriosi segreti; strane creature che creano scompiglio nelle cucine; un degente affamato che si fa strada a colpi di forchetta per ritrovare sé stesso.

Ispirato a una storia vera, questo libro, il cui ricavato è destinato solo ed esclusivamente all’Associazione Tumori Toscana, è il resoconto di un’esperienza di ricovero, sublimata però dalla fantasia e dalla creatività, a dimostrazione che la capacità immaginativa della mente umana non ha confini ed è lo strumento più potente per superare ogni difficoltà, per rendere meno angoscianti anche le parentesi più buie della vita.

Foto di copertina: Francesco Mariotti (da facebook)

redazione
http://www.quotidianocostiera.it
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