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Torneo Ping Pong “Città di Ravello”, a vincere è l’aggregazione e il sano agonismo

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Venerdì 10 gennaio scorso si è concluso, con la finale, il III° torneo di Ping Pong Città di Ravello.

Anche a Ravello, come a Scala, si è raggiunto il ragguardevole numero di una quarantina di iscritti con una folta rappresentanza di 13enni-14enni ravellesi da pochi mesi avvicinatasi a questo sport che hanno affollato la sala per tre serate insieme a semplici spettatori che si sono fatti appassionare dal fitto programma di incontri previsti ( un plauso particolare al vecchio appassionato Alfonso Marsico sempre presente che ha svolto impeccabilmente il ruolo di arbitro delle partite).

Quest’anno c’è stato anche la novità del girone degli under 11 con il primo del girone che andava a qualificarsi in un girone dei “grandi”.

Complimenti a Francesco Mansi di Scala di 10 anni che ha vinto tutte le partite del suo girone e ha acquisito il diritto di essere inserito in uno dei gironi.

Dopo una prima fase che ha garantito a ciascun partecipante un discreto numero di partite, si è passati al classico tabellone conclusivo degli ottavi di finale con i migliori quattro dei gironi che sono diventati teste di serie e che non si sarebbero potuti incontrare prima della semifinale.

Occhi puntati sul vincitore del torneo di Scala Giuseppe Palumbo e sulla rivelazione 13enne Giacomo Serretiello capace di arrivare in finale al torneo di Scala proprio contro Giuseppe Palumbo.

Fra i partecipanti scalesi si segnalano Antonio Ferrigno, Silvio Staiano e una vecchia gloria del Ping Pong scalese come Luigi Di Lascio insieme a suo figlio Gaetano oltre a Giuseppe Lucibello classificatosi al 3° posto al torneo di Scala da poco conclusosi.

Tra i qualificati dei gironi la sorpresa Francesco Pagano riesce qualificarsi a discapito di Andrea Sansone testa di serie del suo girone nonostante la sconfitta con Gianvito Cavaliere anche lui qualificatosi mentre Diego Sorrentino riesce ad eliminare il suo “compare” Antonio Ferrigno e a qualificarsi per gli ottavi.

Negli altri gironi le teste di serie Giuseppe Palumbo, Roberto Ricco di Minori, il 15enne Flavio Raponi, il 13enne Giacomo Serretiello, il sedicenne Francesco Palumbo e il farmacista Gerardo Russo rispettano il pronostico e si qualificano come primi del propro girone.

Vanno a completare il tabellone degli ottavi, essendosi classificati come secondi nel proprio girone, Giuseppe Lucibello, Damiano Amato, la pattuglia dei 13enni-14enni Simone Schiavo in grado qualificarsi a discapito del più esperto Angelo Cappotto, Raffaele Amato che aveva sconfitto Francesco Pagano, Salvatore Fariello, Francesco Montagna insieme ai Di Lascio padre e figlio.

Primo risultato di rilievo degli ottavi è l’eliminazione del 13enne Giacomo Serretiello ad opera di Giuseppe Lucibello che consuma la sua vendetta sportiva restituendo pan per focaccia a Giacomo che l’aveva eliminato in semifinale al torneo di Scala e riesce ad accedere alle semifinali imponendosi ai quarti anche sul promettente 16enne Francesco Palumbo che, dopo aver eliminato agli ottavi Damiano Amato, veniva dato come favorito.

Nella parte alta del tabellone, agli ottavi Flavio Raponi, dopo un incontro combattutissimo e spettacolare, riesce a sconfiggere solo al quinto set un ottimo Diego Sorrentino e accede ai quarti dove, però, nulla può contro la superiorità della testa di serie n 1 del torneo Giuseppe Palumbo che, dopo aver eliminato il 14enne Raffaele Amato agli ottavi, si aggiudica l’incontro con Flavio dei quarti e accede alle semifinali.

Roberto Ricco di Minori, poi, aveva la meglio su Luigi Di Lascio e si qualificava ai quarti dove andava ad affrontare il 13enne Simone Schiavo che si era imposto agli ottavi sul più quotato Gianvito Cavaliere.

In quello che sembrava un incontro dei quarti dall’esito scontato, Simone ha affrontato la partita contro Roberto con un piglio e una determinazione invidiabili e solo dopo un incontro tiratissimo e al cardiopalma ha dovuto soccombere alla maggiore esperienza di Roberto che guadagnava l’accesso alle semifinali.

Nella parte bassa del tabellone, agli ottavi il farmacista Gerardo Russo, testa di serie 2 del torneo, aveva la meglio su Gaetano Di Lascio con un secco 3-0 e andava a raggiungere ai quarti il 13enne Salvatore Fariello che, con un’ottima prestazione, si era qualificato a discapito di Francesco Pagano. In quest’ultimo quarto di finale, il farmacista non mostrava alcuna pietà verso uno dei suoi allievi e gli rifilava un secco 3-0 accedendo all’ultimo posto utile delle semifinali dove l’attendeva lo scalese Giuseppe Lucibello mentre nell’altra semifinale si sarebbero sfidati il ventenne Giuseppe Palumbo e la vecchia gloria Roberto Ricco di Minori.

Prima delle semifinali quest’anno un’altra novità: i perdenti degli ottavi sarebbero andati a comporre un ulteriore tabellone ( il tabellone B ) con il vincitore che si sarebbe aggiudicato comunque la coppa del 1° classificato.

Appena appresa la notizia del tabellone B, improvvisamente gli occhi del 13enne Giacomo Serretiello si sono illuminati, si è attenuata delusione per la sconfitta subita da Giuseppe Lucibello agli ottavi nel tabellone principale e ha dichiarato di aspirare a portarsi a casa quella coppa.

E quel ” malandrino” di Giacomo tanto ha fatto che quella coppa è riuscito ad aggiudicarsela riuscendo a sconfiggere nella finale del tabellone B il più esperto Luigi Di Lascio che, dopo una fase a gironi un po’ sottotono per l’assenza pluriennale dai tavoli di ping pong, era riuscito a carburare e a ritornare quasi ai vecchi livelli di gioco.

Non restavano che da disputarsi le due semifinali del tabellone A e la finale.

Nella prima semifinale il ventenne Giuseppe Palumbo riusciva ad imporsi contro Roberto Ricco per 3-1 mentre nell’altra semifinale il farmacista Gerardo Russo non lasciava scampo a Giuseppe Lucibello che non riusciva a contrastare soprattutto le palle tagliate del suo avversario e doveva soccombere per 3-0.

In finale si sarebbero affrontati il farmacista Gerardo Russo e il suo miglior allievo Giuseppe Palumbo.

Come sarebbe andata a finire?

Apprendiamo l’esito della finale dalle parole dello stesso farmacista Gerardo Russo, organizzatore del torneo che, interrogato in merito alla finale, così si è espresso: «Non posso fare altro che fare i complimenti al ventenne Giuseppe Palumbo (già vincitore delle ultime due edizioni del torneo di Scala e semifinalista qui a Ravello l’anno scorso) per la sua splendida prestazione e per la sua condotta di gara praticamente perfetta fatta di cambi di ritmo improvvisi, schiacciate fulminanti e risposte spettacolari di controbalzo alle mie schiacciate, gesto tecnico quest’ultimo oggettivamente di una difficoltà enorme che presuppone una velocità di braccio veramente notevole.

E’ riuscito a disinnescare le mie battute ma, soprattutto, ha reso vani i miei tentativi di irretirlo con palle tagliatissime, palle più lente e schiacciate improvvise riuscendo a mantenere alta la concentrazione e a non regalare niente.

Di fronte ad un “muro” del genere, le mie certezze hanno cominciato a sgretolarsi e il dominio di Giuseppe ha preso sempre più corpo. Con un sussulto d’orgoglio e con enorme difficoltà sono riuscito a vincere un set dopo palleggi interminabili che, inevitabilmente, hanno fiaccato la resistenza di un vecchio ” panzuto ” come me.

E, così, alla fine, Giuseppe si è portato a casa meritatamente la vittoria e si è aggiudicato la finale con un secco 3-1.

In conclusione, non posso che esprimere il massimo apprezzamento di fronte alla splendida prestazione di un mio allievo che è riuscito a fare tesoro di tutte le indicazioni e i consigli ricevuti durante gli allenamenti e, soprattutto ad applicare il mio Mantra: massima concentrazione, sangue freddo nei punti decisivi e nessun regalo all’avversario.

Non mi resta che evidenziare quello che definirei, eufemisticamente, il mio rammarico ma che, in realtà, è un vero sano e profondo “rosicamento” per la sconfitta subita che, purtroppo o per fortuna, è ancora superiore alla classica soddisfazione del maestro che vede superarsi dall’allievo…

Ma, forse, è questa, quasi infantile, capacità di avere così a cuore una semplice partita di ping pong e di sopportare i legittimi e giustificati “sfottò ” successivi che mi consente, quasi sempre, di conseguire il mio obiettivo principale: trasmettere questa mia passione ai ragazzini distogliendoli da “sti diavolo di cellulari” nella speranza che la mattina si sveglino pensando, non ai video su Youtube e alle chat… ma alla partita di semifinale o di finale di ping pong che li attende nel pomeriggio e che potrebbe garantirgli la conquista di una coppa o di un trofeo… esattamente come capitava a me alla loro età».

redazione
http://www.quotidianocostiera.it
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