di EMILIANO AMATO
E’ divenuto cittadino italiano don Justin Nnamdi Emeziem. Il sacerdote nigeriano classe 1978, parroco a Tramonti della chiesa di San Felice di Tenna della frazione di Pietre ha ottenuto il riconoscimento della cittadinanza italiana. Venerdì scorso al Comune di Tramonti, alla presenza del sindaco Domenico Amatruda, ha giurato fedeltà alla Repubblica Italiana e di osservare la Costituzione e le leggi dello Stato.
Una cerimonia sobria ed emozionante, a cui hanno partecipato anche alcuni cittadini tramontani.
Queste le prime dichiarazioni da cittadino italiano di Don Justin: «Voglio ringraziare il Signore Dio Onnipotente che mi ha concesso quest’opportunità di ricevere la cittadinanza italiana, desiderata e sofferta e per la quale ringrazio anche il nostro vescovo Orazio Soricelli per fiducia e per la sua vicinanza nei confronti, per me è stato come un padre. Ringrazio anche il Sindaco per la sua premura e le parole che lui ha detto. Ringrazio anche l’amministrazione comunale, gli assessori, i consiglieri comunali, il maresciallo dei carabinieri. Ringrazio tutti coloro che mi hanno aiutato in questo percorso. Io sono in Italia da 16 anni; è stata un’esperienza non facile. Tante le persone che mi hanno aiutato durante la preparazione dei documenti e anche nell’attesa, ringraziamo il Signore per questa cittadinanza che mi permette di lavorare ancora di più ho amato l’Italia fino al primo giorno. Era il 14 dicembre del 2007 quando ho messo piede nel territorio italiano. Oggi la mia famiglia è la mia parrocchia. Mia madre è stata impossibilitata a venire e io le ho detto che sarebbe stata ben rappresentata: la vostra presenza oggi evidenza questo e vi ringrazio per la vostra presenza, la vicinanza e l’affetto nei miei confronti che ricambio. La vostra presenza per me significa molto e io pregherò per voi. Continuerò ad amare Tramonti e a lavorare, continuerò a fare i lavori alla chiesa di Pietre per renderla luogo di fraternità tra gli uomini».
Anche noi del Quotidiano della Costiera formuliamo a don Justin i migliori auguri, auspicando che possa sempre interpretare al meglio i valori e i principi fondanti della religione cattolica – e da oggi dello Stato italiano – , favorendo l’unione del popolo di Dio attraverso la dottrina della Chiesa in linea con l’apertura voluta da Papa Francesco, senza nessun genere di contaminazione.


