di EMILIANO AMATO
La Costiera Amalfitana corre ai ripari per frenare lo spopolamento dei comuni, sempre più proiettati verso la ricettività extralberghiera. Ieri sera i 14 sindaci del comprensorio (o loro delegati) si sono riuniti in una conferenza straordinaria al municipio di Conca dei Marini per discutere la modifica della legge regionale per la regolamentazione delle strutture ricettive extralberghiere necessaria ad arginare il fenomeno delle incontrollate trasformazioni delle unità abitative in case vacanza e bed and breakfast.
All’adunanza erano presenti due assessori regionali, Felice Casucci (Semplificazione Amministrativa e Turismo) e Bruno Discepolo (Urbanistica), ai quali sono state consegnate le due richieste di modifica alle relative leggi regionali. Nel corso della riunione è stata esaminata la proposta avanzata dal sindaco di Amalfi Daniele Milano con cui si chiede maggiori poteri ai Comuni per disciplinare il settore extra alberghiero e le locazioni brevi e da qui la necessità di rimodulare la normativa attualmente vigente.
Grande attenzione è stata riservata al Piano di Utilizzo delle Aree Demaniali approvato nell’aprile scorso dal Consiglio Regionale. Anche in questo caso i sindaci ne hanno chiesto la modifica, anche alla luce delle anomalie a cui sono andati incontro alcuni tratti di spiaggia attrezzati già oggetto di preesistenti autorizzazioni.
La discussione è stata molto lunga all’insegna dei tecnicismi ma parte dei due componenti la giunta regionale è stato manifestato interesse per i temi posti sul tavolo.
La crescita dell’offerta di posti letto turistici, da un lato, ha portato notevoli vantaggi in termini di recupero e riqualificazione del patrimonio edilizio e maggiori entrate per i Comuni ma, dall’altro, sta contribuendo in molti centri allo spopolamento dei residenti.
Ad Amalfi, ad esempio, nel 2002 si contavano 5.530 abitanti, 5.173 nel 2012, infine 4.737 nel 2022. Attualmente gli amalfitani residenti risultano 4.653. A snocciolare i dati è proprio il sindaco Daniele Milano, seriamente preoccupato per questo trend.
«Negli anni la città ha registrato un importante calo della popolazione residente – spiega il primo cittadino – a favore di un aumento costante e crescente di posti letto riconducibili al settore extra alberghiero e degli affitti brevi. Il tasso di ricettività, indicatore che misura la capacità potenziale della destinazione rispetto al numero di residenti, registra un rapporto di quasi uno a uno».
Oggi chiunque, con una semplice comunicazione al Comune può aprire una casa vacanze (se in possesso dei necessari requisiti). Per regolamentare il fenomeno bisogna intervenire sia a livello regionale per ciò che riguarda la disciplina delle strutture extra alberghiere, sia a livello statale per ciò che riguarda la disciplina delle locazioni brevi.
«In primis, al fine di fornire ai Comuni gli strumenti – al momento inesistenti – per governare il fenomeno è necessario intervenire contestualmente su entrambi gli ambiti normativi, per evitare un “travaso” da un regime all’altro che annullerebbe, di fatto, gli effetti che si intendono ottenere».
Lunedì scorso, nel corso dell’assemblea regionale di ANCI Campania, Milano ha avanzato in tal senso una proposta che «mira a conferire una facoltà ai Comuni di poter intervenire su nuove aperture di attività extra alberghiere e disciplinare le locazioni brevi, ma solo al superamento di una determinata soglia nel rapporto tra popolazione residente e posti letto turistici: a solo titolo di esempio, quando questi ultimi raggiungono almeno il 50% del numero degli abitanti». Amalfi, ad esempio, conta 4500 posti letto censiti (su 4653 abitanti), Ravello circa 3000 su 2300 residenti.
«Si tratta di una proposta equilibrata poiché, in questo modo, i Sindaci non avrebbero un obbligo ma una facoltà in più per il governo del territorio, rispettando così l’autonomia decisionale e la peculiarità dei singoli territori» ha concluso Milano che sintetizza la proposta:
«In termini più tecnici la proposta è di intervenire sulla legge regionale che disciplina le strutture ricettive
extralberghiere e contestualmente – in attesa di una migliore articolazione della normativa nazionale di
settore – di estendere la facoltà di manovra in materia di locazioni brevi, consentita in Italia unicamente al
Comune di Venezia (in forza dall’articolo 37 bis del DL n. 50 del 2022) anche ad altre Città che vivono più
marcatamente i disagi riconducibili al tanto discusso fenomeno dell’overtourism, prevedendo di attribuire
tale facoltà ai Comuni solo al superamento di una determinata soglia in base al rapporto tra residenti e
posti letto turistici».
Questa proposta è una base di partenza e si apre al confronto con associazioni di categoria e portatori
d’interesse: continuare a ignorare il problema, però, peggiorerebbe ulteriormente la situazione e occorre fare presto e varare misure risolutive urgenti.
«Esistono rispettabili obiezioni che riguardano la proprietà privata – rimarca il Sindaco di Amalfi – tuttavia gli strumenti urbanistici in molti territori contemplano già dei “limiti”, in ragione di un equilibrato governo del territorio. La possibilità di destinare superfici ad attività del terziario è già agganciata a parametri che tengono conto della popolazione residente: è il caso del nostro Piano Urbanistico Territoriale. Non si possono aprire alberghi, per intenderci, ma ogni abitazione può diventare luogo per l’ospitalità per i turisti, molto spesso senza che ci siano sufficienti posti per il parcheggio delle auto».