di EMILIANO AMATO
Chi pensa che la Costiera Amalfitana sia soltanto sinonimo di mare si sbaglia di grosso. Negli ultimi anni la riscoperta dei suggestivi sentieri di collina e di montagna proiettati sta rendendo la “Divina” una delle mete irrinunciabili del turismo escursionistico.
Il fenomeno “Sentiero degli Dei” capace di attrarre trekkers da ogni parte del mondo è stato il propulsore e tutti i comuni stanno puntando sulla rivalutazione degli antichi sentieri, o mulattiere, per nuove offerte turistiche che puntano sulla natura e l’ecosostenibilità.
Scala ha censito una vera e propria mappa della sentieristica con gli scorci, da Santa Maria dei Monti a Valle delle Ferriere, a nostro avviso l’offerta, al momento, più completa in Costiera. Agerola, grazie proprio al “Sentiero degli Dei” sta vivendo un moneto straordinario dal punto di vista turistico con la nascita di numerose strutture extralberghiere. Ravello ha inaugurato il sentiero “Forsters” verso Fontana Carosa, mentre Tramonti con il suo Sentiero delle Formichelle registra già buoni risultati.
Da oggi anche Maiori avrà il suo percorso naturalistico: “Il Sentiero dei Monaci”.
Il gruppo di appassionati Hiking the Amalfi Coast si è impegnato per il ripristino e lo sviluppo del Sentiero CAI 304, già dall’anno scorso attraverso la valorizzazione della Riserva Naturale di Capodorso. “Il sentiero dei Monaci”, così battezzato da Gioacchino Di Martino, rappresenta un vero e proprio archeo-trail di tipo storico-naturalistico seguendo le orme dei primi insediamenti monastici, dove grazie all’eremitismo nella natura selvaggia della falesia, i monaci si riconciliavano con Dio.
“Ad oggi abbiamo pulito e ripristinato più di due chilometri di percorso, nonostante le tante difficoltà rappresentate dalla morfologia del territorio, impervio e selvaggio – fanno sapere i promotori della lodevole iniziativa – Il nostro obiettivo è di ridare luce ad una storia secolare attraverso il processo di sviluppo di questo cammino che può e deve essere incrementato, affinché la nostra storia e la cultura non venga dimenticata, ma anzi preservata”.
“Un sentiero ben tenuto é una ottima linea taglia fuoco, un sentiero ben fatto é un ottimo deterrente per i dissesti, un sentiero ben creato é una grande opera di audacia – spiegano i volontari – Insomma creare per proteggere, con consapevolezza che non esiste un ambiente adatto a tutti, ma tutti devono adattarsi all’ambiente in cui si trovano”.