“Il Manifesto di Assisi adotta Giffoni e Giffoni adotta il Manifesto di Assisi”: così Ermete Realacci, presidente di Symbola e padre Enzo Fortunato durante la prima giornata di Verde Giffoni. In una sala Galileo gremita di giovani provenienti da tutta Italia, i promotori dell’ormai celebre documento, si sono confrontati con i ragazzi sui temi dell’ecosostenibilità, delle risorse energetiche, della guerra in Ucraina e delle sue inevitabili ripercussioni sull’economia globale.
“Il Papa ha scelto il nome di Francesco perché è l’uomo della pace e della solidarietà, colui che ama e custodisce il creato – ha raccontato padre Enzo Fortunato – e ne ha tradotto i valori attraverso tre grandi encicliche, tra cui Laudato sì, un grandioso affresco sul mondo nel quale la scienza, l’economia, la politica non sono compartimenti stagni, ma componenti di uno stesso ingranaggio che si chiama ambiente”. Due le parole chiave che il francescano ha voluto che i giffoner tenessero sempre bene a mente: “La prima è insieme, perché da soli non si va da nessuna parte. La seconda è gentilezza”. E di rivoluzione gentile ha parlato anche il fondatore di Giffoni Claudio Gubitosi: “Dopo questa reciproca adozione dobbiamo andare avanti insieme senza paura. Chiedo che ognuno di voi, seduto in questa sala, sia fautore del cambiamento della propria vita. Finora hanno deciso per voi altri, ora tocca a voi riappropriarvi di questo ruolo, perché non siete il futuro, ma il presente. Sarete i veri protagonisti di una nuova rivoluzione gentile”. Un appello sottoscritto da Ermete Realacci che ha voluto ricordare come l’economia del futuro non potrà prescindere dalla sfida ambientale: “L’anno scorso un terzo di nuovi posti di lavoro che si sono creati in Italia sono nati proprio in questo ambito – ha detto – E con oltre 46mila imprese la Campania è al secondo posto in Italia nella graduatoria regionale per numero assoluto di aziende che hanno investito, o investiranno entro l’anno in tecnologie green”. Ed è Salerno la capofila, con 14.987 aziende, rientrando così tra le prime venti province in Italia.
Come vincere la sfida? Innanzitutto realizzando che tutto è interconnesso, perché, ha spiegato Realacci, come sosteneva Galileo Galilei, le cose sono unite da legami invisibili, non puoi cogliere un fiore senza turbare una stella. Inevitabile un riferimento alla guerra in Ucraina, sollevato anche dalle domande dei ragazzi: “Il discorso sull’approvvigionamento energetico che si è aperto subito dopo il conflitto deve farci riflettere sull’importanza dell’uso di fonti di energia alternativa e rinnovabili e sulla necessità di riscoprire i nostri territori. Giffoni in questo è un esempio perché affondando le radici nella cultura ha saputo rendere l’economia e la società a misura d’uomo”. E il modello Giffoni è tornato anche nelle parole di padre Enzo Fortunato: “Stare qui è avvertire la primavera perché i giovani hanno forte il desiderio di vivere in un mondo pulito e di respirare aria pulita. Saranno loro a migliorare la società – ha raccontato – Sono reduce da un viaggio in Ucraina, ho trascorso la Pasqua con migliaia di profughi in un paesino in provincia di Kiev ed è stato atroce vedere il dolore di mamme i cui figli erano al fronte, costretti alla guerra. Qui invece abbiamo la fortuna di essere circondati da ragazzi che possono godere della pace e anche se siamo al tempo stesso forti e impotenti, seguiamo la lezione d’amore di Francesco”.