«Alla vigilia della Domenica delle Palme e a soli dieci giorni dalla Santa Pasqua, percorrere la Statale 163 “Amalfitana” è già impresa assai ardua. Fra semafori, interruzioni e restringimenti di carreggiata dovuti a lavori in corso, il traffico è in molti orari paralizzato». Lo dichiara l’imprenditore turistico Salvatore Gagliano in qualità di presidente dell’Associazione per la tutela delle vittime della strada Costiera Amalfitana.
«L’augurio – prosegue – è che dal prossimo 3 aprile, data in cui è prevista la presenza degli ausiliari del traffico, possa esserci un miglioramento della circolazione sulla strada della Costiera Amalfitana».
Già nei giorni scorsi il traffico è andato in tilt sulla principale arteria costiera. «Questa mattina – racconta Gagliano – un autobus ha completamente bloccato la circolazione in località Marmorata, a pochi metri dal bivio che porta a Ravello, già alle 7. La preoccupazione maggiore è il prossimo passaggio in Costiera di una tappa del Giro d’Italia. Bisognerà provvedere ad asfaltare numerosi tratti di strada, cosa che fino ad oggi non è stata fatta, per cui è facile prevedere che l’inizio di questi lavori avverrà in concomitanza dell’arrivo di importanti flussi di turisti».
L’ex sindaco di Praiano e consigliere regionale avverte che «in previsione di questo sono quanto mai necessari degli interventi radicali, perché crediamo che il solo provvedimento delle targhe alterne non è sufficiente ad arginare il problema della regolamentazione del traffico lungo i 36 chilometri. di costa. Tutti conosciamo bene quali sono i punti più critici da monitorare: Cetara, il tratto di strada che divide i Comuni di Maiori e Minori, il bivio di Ravello e i centri abitati. Solo a Praiano ci sono attualmente due semafori, di cui uno non funzionante. Il ripristino di una circolazione ordinata è presupposto essenziale per permettere ai turisti una sana fruizione del nostro territorio, ai lavoratori ed agli operatori turistici di poter affrontare serenamente una stagione estiva che si prospetta entusiasmante».