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Amalfi: addio ad Alfonso Falcone, storico cassiere della Salernitana

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di EMILIANO AMATO

Una vita tra calcoli, calcio e fede. Oltre alla famiglia e agli affetti più cari. E’ stata quella di Alfonso Falcone, morto ieri all’età di 89 anni. Lo piangono la moglie Rita De Vivo, i figli Pietro e Imma, la nuora, il genero, i cognati, i nipoti.

Da amalfitano orgoglioso e devoto è stato per anni cassiere e vicepresidente del comitato per i festeggiamenti patronali di Sant’Andrea.

Per circa mezzo secolo, invece, alla cassa della Salernitana: trasferitosi a Salerno ha lavorato, infatti, ai botteghini dello stadio Vestuti a Piazza Casalbore, concludendo la carriera da coordinatore per la vendita dei tagliandi per assistere alle gare casalinghe all’Arechi dopo l’esperienza della squadra granata in Serie A nella stagione 1998/1999. A quel campionato appartiene il record d’incassi dello Stadio Arechi di Salerno per la partita Salernitana-Juventus del 2 maggio 1999 (vinta 1 a 0 dai granata con gol di Di Vaio) che vide la presenza sugli spalti di 36.480 spettatori (27.310 abbonati + 9170 paganti) per un incasso di 1.333.948.529 lire.

Tantissimi i suoi aneddoti legati alla storia del club dell’ippocampo, dalla Serie C, con gli infuocati derby con Nocerina, Cavese e Casertana, allo storico ritorno in B con Di Bartolomei nella stagione 1989-90, il trasloco al nuovo Arechi, il passaggio di testimone da Soglia ad Aliberti con le due fasi di Delio Rossi e quelle squadre che per tutto il decennio Novanta regalarono grandi gioie al pubblico salernitano.

Ma la sua fede calcistica, sempre granata, era per il Torino. E domenica prossima, ironia della sorte, all’ombra della Mole Antonelliana si gioca Torino Salernitana. Alfonso Falcone di è spento ieri all’ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno, di fronte allo stadio, in seguito al peggioramento delle sue condizioni di salute.

Emozionante il ricordo della nipote Trofimena: “Ci sono persone che sanno legare il proprio essere in modo profondo alla terra che li ha generati! La fede , le tradizioni , l’umanità che vi albergano segnano ogni loro azione , ne contraddistinguono le relazioni. Lo zio aveva lasciato Amalfi per trasferirsi a Salerno , perché le circostanze della vita glielo avevano imposto, ma l’amore per la sua città annullava sempre ogni distanza. La festa di Sant’ Andrea il momento più solenne per la vita di ogni amalfitano lo vedeva lì come protagonista in qualità di cassiere del comitato festeggiamenti, per creare il più bell’abito al “vecchiarello” nell’incontro con il suo popolo. Svolgeva con gentilezza e solarità il suo lavoro al banco di Napoli , sempre con il sorriso e la gioia dell’incontro e delle relazioni, e poi, la passione per il calcio, tifosissimo del grande Torino e della Salernitana per la quale ha servito ai botteghini, fino a quando ci sono stati, sempre con il suo volto allegro e gentile colorando di poesia il suo attaccamento alla squadra del cuore. Sono le passioni che non rendono vano il passaggio dell’uomo in questa vita, e lo zio le ha saputo vivere in modo autentico, lasciandoci una grande eredità di affetti e di emozioni che non scompariranno e continueranno ad essere vita nella mia vita e nelle vite di tutti colori che gli hanno voluto bene. E adesso caro zio la corsa del vecchiarello la vedrai ancora meglio seduto su una nuvola e il bandiera granata la sventolerai per ravvivare ancora di più i tramonti sul mare della tua Amalfi. Mi mancherai”.

I funerali si svolgeranno questo pomeriggio alle 16,00 nel Duomo di Amalfi.

Il direttore e la redazione giornalistica del Quotidiano della Costiera partecipano al dolore della famiglia Falcone ed esprimono i sentimenti del più profondo cordoglio.

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