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Al via le domande per l’Assegno di inclusione al posto del Reddito di Cittadinanza

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Il Reddito di Cittadinanza si appresta a lasciare il posto all’Assegno di inclusione (Adi). Lo spiega il ministero del Lavoro confermando l’avvio delle richieste a partire da oggi, 18 dicembre 2023, in modo da assicurare il “sostegno già dalla fine di gennaio 2024”. Nessun click day, ovvero “chi prima arriva meglio alloggia”, le domande potranno essere presentate con l’accuratezza che richiedono. Attesa una platea stimata in circa 737mila nuclei familiari.

All’introduzione dell’Adi seguirà l’avvio del Supporto Formazione e Lavoro (Sfl), partito lo scorso 1 settembre. Misura, che insieme all’Assegno di inclusione, punta a intercettare i bisogni individuali e a fornire gli strumenti necessari per l’inserimento sociale e lavorativo. “Si tratta di un passaggio importante, un cambio di paradigma a favore di una misura di inclusione attiva che guarda al sostegno concreto delle persone più fragili puntando allo stesso tempo all’integrazione sociale e lavorativa. Con il nuovo Assegno di Inclusione stiamo realizzando un percorso di attenzione che mette al centro le persone e le loro necessità”, sono state le dichiarazioni di qualche giorno fa del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone.

Critiche le opposizioni, in particolare il MoVimento 5 Stelle, padre del Reddito di cittadinanza. A scagliarsi contro l’Assegno di inclusione, tra gli altri, è stato il capogruppo dei Cinquestelle, nella 10ª Commissione permanente sul lavoro e previdenza sociale, Orfeo Mazzella: “Secondo Bankitalia taglierà fuori 900mila famiglie. La premier mille volte toglierebbe il sussidio (Reddito di cittadinanza, ndr), segno evidente della sua avversione per i poveri, e noi mille volte ne chiederemo il ripristino così come un salario minimo legale e maggiore sicurezza sul lavoro”.

Cos’è l’Assegno di inclusione e a chi si rivolge?

L’Assegno di inclusione è la misura di sostegno economico che sarà riconosciuta, a decorrere dal primo gennaio 2024, ai nuclei familiari che abbiano almeno un componente in una delle seguenti condizioni:

  • con disabilità
  • minorenne
  • con almeno 60 anni di età
  • in condizione di svantaggio e inserito in programma di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificato dalla pubblica amministrazione. 

I requisiti richiesti sono vincolati alla residenza, alla cittadinanza, inclusi i titolari del diritto di soggiorno UE di lungo periodo o che godano del diritto di soggiorno permanente. Ancora non essere sottoposto a misura cautelare personale o a misura di prevenzione e avere un Isee in corso di validità di valore non superiore a euro 9.360. Cifra suscettibile di variazione in base ai differenti parametri che identificano il nucleo familiare.

Come richiedere l’Assegno di inclusione

L’Assegno di inclusione è richiesto con modalità telematiche all’INPS, che lo riconosce, previa verifica del possesso dei requisiti e delle condizioni richieste. La richiesta può essere presentata, altresì, presso i patronati e i centri di assistenza fiscale (CAF), previa stipula di una convenzione con l’INPS.

Il beneficio economico sarà erogato attraverso la Carta di inclusione

Come per il Reddito di cittadinanza, il contributo economico è erogato attraverso uno strumento di pagamento elettronico ricaricabile denominato “Carta di inclusione”. Sono previsti prelievi di contante con delle limitazioni. Il beneficio è erogato mensilmente per un periodo continuativo non superiore a 18 mesi e può essere rinnovato, previa sospensione di un mese, per ulteriori 12 mesi. Allo scadere dei periodi di rinnovo è sempre prevista la sospensione di un mese.

redazione
http://www.quotidianocostiera.it
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