Si è ripetuto questa sera, nella cripta della Cattedrale di Amalfi, il rito della Manna. In occasione del tradizionale rito della raccolta dei piatti e dell’ampolla posti sotto l’altare dove sono conservate le reliquie di Sant’Andrea Apostolo ai vespri della vigilia della festività del protettore dell’antica città marinara, si è evidenziata considerevole quantità di quella Manna tanto invocata dagli amalfitani. Anche i piatti presentavano segnati da gocce di rugiada.
“Abbiamo la Manna!” è stata l’esclamazione del parroco don Antonio Porpora che ha mostrato l’ampolla estratta dalla nicchia posta al disotto dell’altare della cripta al termine della celebrazione dei primi Vespri Pontificali presieduti dall’arcivescovo Orazio Soricelli. Dopo gli ultimi due anni caratterizzati dall’emergenza pandemica, la Cattedrale di Amalfi è tornata gremita di fedeli.
Le note del “Te Deum” di ringraziamento hanno riecheggiato della Cattedrale, sono state accompagnate dal suono delle campane a festa.
La devozione degli Amalfitani verso il loro patrono, Sant’ Andrea, l’apostolo e il primo dei chiamati da Gesù, è strettamente collegata al segno della “Manna”. Il termine deriva dell’espressione “Man Hu” “che cos’è” che gli Ebrei, come la Bibbia indica, esclamarono al loro risveglio quando, affamati ed assetati, chiesero a Dio un segno della sua presenza e protezione verso il loro popolo.
La Manna di Sant’ Andrea è un liquido incolore, insapore, che a volte si presenta leggera, altre volte corposa, che otto volte l’anno (sette in forma solenne ed una in modo più intimo) viene raccolta presso la tomba dell’Apostolo, nella Cripta del Duomo di Amalfi.