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Cetara, 30 nuovi alloggi in zona a rischio: Regione pronta a variante al PUT

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di EMILIANO AMATO

La Gunta regionale della Campania sta lavorando ad apportare una specifica variante al Piano Urbanistico Territoriale (PUT) della Costiera Amalfitana per consentire la costruzione di 30 nuovi alloggi di “ERS” (Edilizia Residenziale Sociale), a Cetara.

Con deliberazione numero 73 del 21 febbraio 2023, la Giunta Regionale della Campania  aveva dato parere favorevole alla proposta di variante alla legge urbanistica regionale del 1987, avanzata dal Comune di Cetara per la costruzione dei 30 alloggi, con 6 fabbricati.

Mentre avanza la fase ricognitiva del piano Piano Paesaggistico regionale, sembra essere stata impressa una forte accelerazione al percorso. Dopo il parere favorevole della commissione consiliare regionale competente, ottenuto lo scorso mese di marzo, domani (martedì 18 aprile), al Consiglio Regionale sarà sottoposto la proposta di modifica del PUT per l’approvazione del progetto del Comune di Cetara, previa modifica anche del Piano Urbanistico Comunale (PUC).

Per la redazione del progetto la popolazione residente è stata stimata in almeno 2.400 unità mentre, ad oggi, gli abitanti di Cetara risultano essere sono poco più di 1.900 e, pertanto, la nuova edificazione potrebbe non essere giustificata. Il rischio è che in futuro possa essere utile a liberare altri immobili da adibire a B&B e case vacanza.

Nella foto d’insieme, vista dal mare (che pubblichiamo in alto) facilita l’individuazione dell’area interessata, terrazzamenti con ulivi, che si trova al di sotto dei fabbricati delle case popolari. Dal punto di vista del rischio idrogeologico è un’area classificata “R2”, con ai margini due aree “R3”: la nuova strada di accesso prevista per la realizzazione dei fabbricati è in zona R3.

L’intervento è collocato in una zona con elevate pendenze in cui sarebbero necessari sbancamenti e muri per sostenere la realizzazione di sei fabbricati.

I tragici fatti di Ischia insegnano che, anche in aree non classificate a rischio elevato, possono accadere disastri.

Il caso è monitorato da Italia Nostra, Legambiente, Club Unesco Costa d’Amalfi e da alcuni consiglieri regionali.

redazione
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