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Dolore a Ravello: si è spento Antonio Esposito, artista del ferro

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di EMILIANO AMATO

E’ un giorno triste questo per Ravello che perde uno dei suoi figli più autentici. Antonio Esposito, storico artigiano e artista del ferro, si è spento questa mattina nella sua casa di Sambuco. Le sue condizioni di salute si erano aggravate ieri sera a causa di persistenti problemi respiratori. Aveva 83 anni.

Non ce l’ha fatta mastro Tonino. Tra i volti più comuni di Ravello, lo si incontrava spesso nei pressi della panchina del tabaccaio. Persona garbata e perbene, nella sua vita, sin da giovanissimo, ha svolto con passione e abnegazione il mestiere di fabbro. Nella bottega di Viale Parco della Rimembranza ha dato sfogo al suo estro creativo, producendo veri e propri pezzi artistici con l’antica tecnica del ferro battuto che ha tramandato al figlio Piero. Nel 2012 il Comune lo invitò, con altri artigiani ravellesi, a esporre le sue opere più rappresentative (lumi, candelabri, fini elementi d’arredo, tutte di pregevole fattura) all’interno della Cappella di Villa Rufolo. Fu un successo. Tra le sue ultime opere – se non proprio l’ultima – la croce posta sul Santuario dei Santi Cosma e Damiano, donata da Antonio Borgese.

Ravellese orgoglioso, tra gli ultimi rappresentanti di una generazione in via d’estinzione, era amato e rispettato. La sua gentilezza d’animo sembrava nascosta da un’apparente burbera riservatezza.

Uomo saggio e mite, è stato coscienza critica del paese, cittadino esemplare, che ha sempre dato priorità al bene comune. I valori di rispetto e onestà alla base della sua vita, condotta con rettitudine, la famiglia e il lavoro al primo posto.

Devoto del Beato Bonaventura, sempre presente durante i pellegrinaggi di rinnovo del gemellaggio con la comunità di Potenza. Nel 2013 realizzò e donò la bellissima lampada votiva che ancora oggi arde nella chiesa di Malvaccaro (nella foto in basso).

Un necrologio fatto realizzare da cittadini della frazione di Sambuco ne evidenziano ulteriormente le qualità.

Ci mancherà Tonino, le lunghe chiacchierate al Largo Boccaccio, il suo punto di vista, la sua praticità e i suoi consigli, quelli di un nonno per chi non ce l’aveva. La sua dipartita ci addolora, tanto. Lascia un grande vuoto.

Il nostro pensiero va alla moglie Ida, ai figli Marco, Piero e Mirella, ai cari nipoti.

L’ultimo saluto domani, domenica 16 aprile, alle 15.30, nel Duomo di Ravello.

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