di NOVELLA NICODEMI
La musica è il più universale dei linguaggi. Arriva dritto all’anima e ci solleva dalla contingenza, trasportandoci in una dimensione rarefatta e aerea dove tutto è possibile. La musica tocca le nostre corde più profonde e ci rende liberi. Di sognare ed essere noi stessi, al di là di tutte le barriere, fisiche e psicologiche. E’ questa la meravigliosa sensazione che hanno sperimentato due ragazzi salernitani non vedenti che, grazie alla disponibilità del direttore della Fondazione Ravello, Maurizio Pietrantonio, sensibile alle tematiche dell’inclusione, mercoledì scorso hanno potuto ascoltare, seduti in prima fila, la magica esibizione del maestro Daniil Trifonov, stella del pianismo internazionale, alla 70esima edizione del Ravello Festival. Accompagnati dalla dottoressa Filomena Izzi, psicologa e psicoterapeuta, e dalla dottoressa Alessandra de Robertis, direttrice della Fondazione Sinapsi (www.fondazionesinapsi.it ), i ragazzi, Salvatore De Stefano e Carmine Margarita, da una postazione privilegiata, hanno avuto la possibilità di percepire anche la minima sfumatura delle note, cogliendo appieno l’esplorazione della partitura e godendo dell’intensità espressiva della performance del pianista.
La mission della Fondazione Sinapsi, che negli anni scorsi aveva già avuto rapporti di collaborazione con la Fondazione Ravello, è appunto quella di promuovere il benessere del minore con disabilità visiva e plurima e la sua partecipazione attiva e autonoma alla vita sociale, grazie anche alla preziosa e costruttiva interazione con i sistemi territoriali istituzionali.
«La Fondazione Sinapsi ha accolto con estremo entusiasmo l’invito del Direttore Pietrantonio – ci spiega la dottoressa Izzi – in quanto la nostra mission principale prevede l’inclusione dei ragazzi con deficit sensoriale e l’educazione alla fruizione della bellezza.
Quale altro posto al mondo incarna meglio tale spirito se non Ravello? La sera del 24 agosto, seduti in platea, due ragazzi non vedenti e noi accompagnatori eravamo immersi in un “mondo incantato”: il mare appariva placido, le cicale che frinivano sembrava inseguissero il ritmo delle note che si rincorrevano sotto le dita del talentuoso maestro Tritonov, i giardini emanavano profumi che creavano sinestesie preziose tra i vari sensi».
«Anche ad occhi chiusi si riesce a godere della bellezza, poiché il talento e la natura riescono a permeare la nostra anima attraverso i sensi vicarianti e non c’è barriera o limite che possa frenare la loro forza travolgente» ha concluso la psicologa.
«L’esperienza del concerto di ieri organizzato dalla Fondazione Ravello è stata indimenticabile – racconta entusiasta Salvatore De Stefano – poiché il pianista che si è esibito è riuscito a regalarci tantissime emozioni facendoci viaggiare nella musica attraverso le sue composizioni arrivando a toccare il cuore di tutti»
«Ho trovato molto interessante e bello il concerto – dice Carmine Margarita – mi ha molto colpito l’abilità del pianista che, a mio parere, trasmetteva attraverso la sua espressività nei brani suonati delle emozioni rendendo delle note qualcosa di meravigliosamente unico come se avesse fatto propria l’essenza dei pezzi che eseguiva».
Il talento del trentunenne russo è esploso infatti in un mix di sorprese che hanno commosso i due ospiti speciali che sicuramente conserveranno a lungo il vibrante ricordo di questa incantevole serata.