Lo scorso 25 aprile, a Minori si è tenuta la prima, riuscita Festa della Liberazione organizzata dalla neocostituita sezione ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) della Costiera Amalfitana.
Sebbene le condizioni meteo non siano state delle migliori, con un quarto d’ora di pioggia che ha fatto anche temere di doversi rifugiare al chiuso, la festa è andata avanti e ha visto la partecipazione di tanti cittadini, tra musica, letture di brani legati alla Resistenza, interventi politici e momenti conviviali, registrando anche l’imprevisto quanto apprezzato intervento di una signora statunitense che, trovandosi a passare, ha voluto ricordare che il padre fu tra i soldati che parteciparono allo sbarco Alleato sulla Costa d’Amalfi, e ha salutato con emozione l’iniziativa dell’ANPI locale.
Nell’occasione, è stato ricordato l’impegno dell’ANPI nel censimento di tutti gli uomini e di tutte le donne del Sud che parteciparono alla Lotta di Liberazione, dei quali, purtroppo, si hanno ancora notizie incomplete. Anche la Costiera Amalfitana ha visto alcuni dei suoi cittadini dell’epoca protagonisti di tale Lotta. Almeno una dozzina, secondo quanto emerge dall’archivio dell’ANPI provinciale di Salerno, dei quali sono noti i nomi e alcune informazioni parziali. Solo in un caso, di cui abbiamo parlato più volte, quello del positanese Adolfo Bella, è stato possibile ricostruire la storia partigiana attraverso un’ampia documentazione ufficiale in parte raccolta nell’opuscolo “Adolfo Partigiano Gim” a cura del giornalista Donato Bella.
Durante la manifestazione di Minori, (a cui erano presenti e intervenuti tre sindaci della Costiera (oltre ad Andrea Reale, Pasquale Buonocore di Conca dei Marini e Luciano De Rosa Laderchi di Atrani) è stata avanzata la proposta che nei Comuni della Costiera che hanno dato i natali a partigiani riconosciuti, si preveda, come si è fatto con i caduti nella Grande Guerra o con le vittime di disastri naturali, qualcosa che ricordi questi nostri partigiani, che si tratti di una targa o di un’indicazione toponomastica, comunque qualcosa di pubblico e visibile, che conservi la memoria dei concittadini che ebbero il coraggio, dopo l’8 settembre 1943, di schierarsi dalla parte della Libertà, opponendosi alla dittatura fascista e all’occupazione tedesca, pur sapendo di rischiare la vita. Anche questo sarebbe un gesto utile a tramandare alle future generazioni il ricordo della Resistenza e dei valori che la animarono, che sono alla base della Costituzione italiana.