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Affitti brevi: via libera dalle Regioni al codice identificativo anti-evasione obbligatorio. Si parte a settembre

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Si sblocca la partita del Codice identificativo nazionale per gli affitti brevi. La commissione Politiche del turismo della Conferenza delle Regioni e Province autonome, presieduta dal coordinatore Daniele D’Amario (assessore in Abruzzo), ha dato parere positivo al decreto sull’interoperabilità delle banche dati regionali, predisposto dal ministero del Turismo. Si tratta del passaggio decisivo per arrivare a un meccanismo unico di identificazione delle strutture ricettive, in chiave antifrode.

Il parere positivo dà il via libera all’intesa Stato Regioni sul decreto, che arriverà nel mese di maggio. Poi, partirà una fase di sperimentazione. L’obiettivo del ministero, però, è partire il primo settembre. Dopo l’estate il decreto sarà pubblicato e scatteranno i 60 giorni per la piena entrata in vigore e, poi, l’applicazione delle sanzioni previste dal decreto Anticipi alla fine del 2023.

«Un risultato importante raggiunto grazie ad un intenso ed impegnativo lavoro di squadra con le Regioni e le Province autonome – commenta la ministra del Turismo, Daniela SantanchèSi avvia cosi una procedura che sarà determinante per la definizione del Cin e rendere interoperabili le banche dati regionali con quella nazionale. Un processo complesso che richiede il massimo impegno da parte di tutti i soggetti coinvolti».

Per D’Amario, l’accordo è «Frutto di un importante lavoro di confronto e collaborazione tra Regioni e Province Autonome e il ministero del Turismo, importante non solo per la regolamentazione per l’istituzione del Codice identificativo nazionale obbligatorio da pubblicare per le attività di promozione per gli immobili destinati a locazioni turistiche, ma soprattutto perché rende concreto l’avvio di una procedura, non semplice, per rendere interoperabili le banche dati regionali con la banca dati nazionale».

In concreto, l’obiettivo è associare alle unità immobiliari dedicate alle locazioni brevi e turistiche un codice, attraverso una procedura automatizzata. In molte regioni, però, questo tipo di codici già esiste: andranno messi in comunicazione con la banca dati unica nazionale, secondo le indicazioni del nuovo decreto. Il Cin andrà esposto all’esterno dello stabile nel quale è collocato l’appartamento e andrà indicato all’interno di ogni annuncio. Chi non lo farà, rischierà sanzioni molto pesanti.

Intanto, l’Ufficio studi dell’associazione italiana gestori affitti brevi (Aigab) ha stimato il contributo del settore all’accoglienza dei viaggiatori e al Pil italiano per i ponti di primavera. Tra il 25 aprile e il 5 maggio saranno accolti quasi 1,5 milioni di ospiti, per il 71% stranieri, che porteranno in Italia un contributo totale al Pil pari a 1,4 miliardi di euro. Gli ospiti spenderanno quasi 300 milioni per dormire nelle case delle famiglie italiane, soggiornando in media 3,8 notti. In media ogni famiglia straniera spenderà per dormire 802 euro, contro i 262 euro delle famiglie italiane (che però faranno soggiorni più brevi). Il contributo netto dei viaggiatori stranieri sarà di oltre un miliardo, con un impatto stimato di 25 milioni solo sulla tassa di soggiorno.

redazione
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