di ELIO AMATO*
A prescindere che per mare nessuno è professore e nessuno si deve spacciare per tale penso sia arrivato il momento di dare una regolamentazione più ferrea, non si può pensare di alzarsi la mattina e prendere in mano la vita delle persone. Sono comandante di imbarcazione da diporto da 43 anni diplomato nautico e nonostante tutto questo ogni cinque anni soggetto a refresh, vari certificati, pronto soccorso avanzato, addestramenti sulla sicurezza personale e responsabilità sociale, addestramento di sopravvivenza, corsi antincendio avanzato e una miriade di corsi che non sto a elencare.
Poi ci si inventa comandanti di piccole unità a scopo di lucro senza avere un minimo di conoscenza e di responsabilità verso chi si ha a bordo e persino in vacanza.
Penso sia giunto il momento di dare un taglio a tutti questi escamotage che permettono di poter usare barche grandi declassato per interesse cantieristico, barche di trenta metri che girano con libretti di 23,99, che permette il comando con una semplice patente da diporto la stessa usata per imbarcazioni piccole con patenti prese alle scuole guida con corsi full immersion di poche ore.
Vedo in mare barche che non hanno la cognizione di come si navighi, quando dare precedenza, dove navigare. Il mare sembra grande ma sottocosta, dove si svolge la maggior parte della navigazione e diventata terra di nessuno, a volte vedo barche che ti abbordano non avendo diritto di precedenza e ti alzano anche il dito medio. Bisogna che le Capitanerie rivedano per intero le autorizzazioni al diporto.
*Comandante di imbarcazioni da diporto a Punta Ala (Grosseto)