Gioia ed emozione per la delegazione dell’Associazione Giornalisti Cava de’ Tirreni-Costa d’Amalfi “Lucio Barone” che ieri ha incontrato Papa Francesco. Nel corso dell’udienza del mercoledì a Piazza San Pietro, il Pontefice ha ricordato il missionario marchigiano Matteo Ricci che ha svolto la sua opera in Cina in favore dei bisognosi. Morì a Pechino nel 1610, all’età di 57 anni. Il suo spirito missionario costituisce un modello vivo attuale. I giornalisti salernitani hanno colto e fatto proprio l’ultimo passaggio del messaggio del papa: «Lui (Ricci ndr) è grande perché è stato coerente con la sua vocazione, coerente con quella voglia di seguire Gesù Cristo. Fratelli e sorelle, oggi noi, ognuno di noi, domandiamoci dentro: “Sono coerente, o sono un po’ così così?”».
Al termine, sul sagrato della Basilica di San Pietro, il saluto del Santo Padre ai presenti che lo attendevano per ricevere una stretta di mano, una parola di conforto, una carezza. Tra questi anche al presidente Francesco Romanelli, con la vice Rosanna Di Giaimo e il past president Emiliano Amato. Della delegazione hanno fatto parte Angela Vitaliano, Lucia Criscuolo e Adriano Mongiello.
Un emozionatissimo presidente Romanelli ha omaggiato Papa Francesco della mattonella col simbolo dell’associazione (con gli stemmi civici di Cava e Amalfi), oltre alle sue pubblicazioni sul Santuario Eucaristico di San Mauro La Bruca (suo paese d’origine). Di Giaimo gli stringeva la mano con profonda devozione con il suo sorriso sincero, ricambiato in egual modo dal Santo Padre.
Sia Romanelli che Di Giaimo, dalle orgogliose origini cilentane, hanno ricordato al Pontefice la figura del cardinale Antonio Quaraccino di Pioppi di Pollica: fu lui a consacrare Bergoglio vescovo. Un ricordo tanto apprezzato dal Papa. Dalla Costiera Amalfitana, invece, per Papa Francesco è arrivata una gradita scorta di limoncello. Il direttore del Quotidiano della Costiera, consigliato dal conterraneo Gennaro Anastasio, capo degli assistenti di volo dei viaggi papali, che ben conosce gusti e preferenze del Santo Padre, è andato a colpo sicuro. Del resto, a Santa Marta gli sfusati amalfitani non mancano mai…
Da Amalfi è giunta una bella confezione di liquore d’oro giallo (dei colori cari al Vaticano) prodotta dall’azienda “La Valle dei Mulini” della famiglia Aceto. Quando Amato ha estratto una delle bottiglie dalla confezione, il gradimento e il gesto di approvazione di Papa Francesco che ha ben compreso la paternità e la bontà dell’iniziativa.
Una bella giornata, da ricordare, per l’assogiornalisti di Cava e Costa d’Amalfi.
«E’ stata una grande gioia per tutti noi.Il 31 maggio di quest’anno rimarrà nella storia della nostra Associazione che ha sottoscritto tempo fa la Carta di Assisi nella sede della Federazione della Stampa Italiana, un vero e proprio manifesto culturale contro i muri mediatici – ha detto il presidente Romanelli – il senso di questa data non è esagerato né tantomeno retorico. E’ stato un incontro molto atteso che a causa delle condizioni del Papa pensavamo non potesse mai più avvenire. No, non è stato un sogno, per fortuna tutto vero!».